Viaggio al termine della notte: una straordinaria prova d’attore

Elio Germano, con una straordinaria prova d’attore su un palco spoglio che non permetteva distrazioni al pubblico e un uso della voce diventata lei stessa uno strumento, è riuscito a raccontare l’animo di Celine e del suo alter-ego Augustus. Il tutto con gli inserti musicali originali di Teho Teardo che tra echi di Led Zeppelin (una introduzione di chitarra riprendeva Stairway To Heaven) ai suoni che ricordavano la new wave dei primi Anni 80 dai Joy Division ai Cure, punteggiava il monologo di Germano.

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Teho Teardo ed Elio Germano

Quando uno spettacolo d’impronta teatrale inizia con venti minuti di ritardo, la domanda che mi sono fatta è stata: “Ne varrà la pena?”. La domanda è scattata automatica lunedì sera quando alle 21.50 (orario previsto 21.30) Elio Germano e Teho Teardo, insieme a tre musiciste, sono saliti sul palco di Piazza Martiri a Carpi per una rilettura personale e originale di Viaggio al termine della notte dell’autore francese Louis-Ferdinand Celine, considerato uno degli autori più influenti del ventesimo secolo. Parole e musiche per dipanare il capolavoro dell’anarchico Céline, che amava definirsi un cronista e aveva vissuto le esperienze più drammatiche: gli orrori della Grande Guerra e le trincee delle Fiandre, la vita godereccia delle retrovie e l’ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le durezze dell’Africa coloniale, la New York della “folla solitaria”, le catene di montaggio della Ford a Detroit, la Parigi delle periferie più desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una miseria morale prima ancora che materiale. Un testo che riassume in sé la disperazione del nostro secolo: un’opera potentemente comica, in cui lo spettacolo dell’abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte dell’incubo. Simpatizzante e sostenitore della Francia di Vichy e dell’alleanza con la Germania, fu autore di violenti pamphlet antisemiti che lo portarono ad essere emarginato dal mondo intellettuale nel secondo dopoguerra. Da qualche anno è però iniziato il recupero della sua opera.
Elio Germano, con una straordinaria prova d’attore su un palco spoglio che non permetteva distrazioni al pubblico e un uso della voce diventata lei stessa uno strumento, è riuscito a raccontare l’animo di Celine e del suo alter-ego Augustus. Il tutto con gli inserti musicali originali di Teho Teardo che tra echi di Led Zeppelin (una introduzione di chitarra riprendeva Stairway To Heaven) ai suoni che ricordavano la new wave dei primi Anni 80 dai Joy Division ai Cure, punteggiava il monologo di Germano.
La risposta alla domanda? “Sì, ne valeva la pena” e un “bravo” agli organizzatori di Concentrico.
Pierluigi Senatore