E’ un bambino il protagonista e narratore del noir di formazione Le cose che ti capitano di nascosto (Epika Edizioni), che segna l’esordio come autore del carpigiano Antonino Geraci, impiegato in un istituto di credito, con la passione per l’economia e la letteratura. Il romanzo, scritto sottoforma di diario, ci trasporta nell’estate del 1979 presso una colonia estiva in montagna, dove il piccolo protagonista ha dovuto, suo malgrado, andare. La storia è quella di Fabio, dieci anni, introverso ma con una spiccata fantasia. Su un quaderno scrive il diario delle sue vacanze, racconta dei suoi giochi e delle sue noie, del suo entusiasmo e delle sue paure, dei suoi amici a volte veri e a volte immaginari. Fa così le proprie scoperte, ora nel mondo reale, ora in un suo mondo inventato, con la memoria confusa di chi è distratto dall’abitare più mondi in cui, a un tratto, cominciano a verificarsi misteriose sparizioni di bambini. Giorno dopo giorno, l’autore descrive un crescendo di episodi misteriosi e ambigui tanto da diventare complicato, anche per Fabio, capire se quanto scrive sia davvero accaduto o sia solo frutto della sua fantasia, perché spesso la natura umana porta a negare l’esistenza di ciò che più spaventa. “E’ uno scemo” dicono alcuni di lui. “E’ un genio” dicono altri. Di una cosa Fabio è convinto: alcuni bambini ospiti della colonia sono scomparsi, anche se tutti lo negano.
Antonino, perché hai scelto di scrivere un romanzo dal punto di vista di un bambino?
“Fabio rappresenta il bambino che eravamo e che c’è ancora in noi. Molti dei sogni che facciamo affondano le radici nella nostra infanzia, così come molte delle nostre paure, comprese quelle apparentemente irrazionali. Il romanzo, in un modo tutto suo, affronta la paura e il superamento della perdita. E’ possibile riconoscere nelle persone e negli oggetti che Fabio vede scomparire, una metafora del venir meno dei propri punti di riferimento, delle certezze fondamentali che ognuno crede di avere e che, tutt’un tratto, possono crollare. Sappiamo fin da piccoli che nulla è per sempre e che dobbiamo essere pronti a perdere chi vive accanto a noi, ma cerchiamo di nascondercelo fino a quando non accade. E’ ciò a cui si riferisce anche il titolo. Le cose che ti capitano di nascosto è un romanzo noir e di formazione, ma segue in parte anche lo stile del surrealismo, dato che quella corrente letteraria dà libero sfogo all’inconscio, al sogno e al fanciullo che si cela in ognuno di noi. E’ proprio passando dall’immaginazione a una sempre maggiore consapevolezza che il protagonista affronta le sue paure”.
Chiara Sorrentino