Allergie e covid, sintomi da non confondere

Nel pieno della stagione c’è qualche apprensione in più tra i pazienti allergici per il rischio di confondere i sintomi dell’allergia con quelli del coronavirus. A fare chiarezza è la dottoressa Laura Bonzano, allergologa del Policlinico di Modena.

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Nel pieno della stagione c’è qualche apprensione in più tra i pazienti allergici per il rischio di confondere i sintomi dell’allergia con quelli del coronavirus. A fare chiarezza è la dottoressa Laura Bonzano, allergologa del Policlinico di Modena. “Un paziente allergico – spiega – conosce bene i sintomi dell’allergia che si caratterizzano per la loro stagionalità e si manifestano con quella che si definisce oculorinite con infiammazione del naso e degli occhi. L’allergico percepisce prurito nasale, fastidio, starnuti, perdita di secrezioni trasparenti dal naso associati a un’infiammazione bilaterale degli occhi che si manifesta con bruciore agli occhi prurito e lacrimazione. Diversi sono i sintomi da coronavirus che possono colpire il tratto nasale e gli occhi e quindi creare confusione con i sintomi dell’allergia”.

Come si distingue il raffreddore allergico dalla congestione nasale da covid19?

“In realtà, i sintomi della malattia da covid sono molto diversi: a livello nasale, si manifesta un’occlusione e non così frequentemente vengono colpiti gli occhi. Nel caso, si hanno manifestazioni solitamente solo da un occhio e tra l’altro con secrezioni dall’occhio stesso mentre nell’allergia di manifesta una lacrimazione da entrambi gli occhi. Un segno molto importante che distingue la malattia allergica dal coronavirus è la presenza o meno della febbre perché nell’allergia non c’è febbre mentre nell’infezione da coronavirus sì, e anche con febbri piuttosto importanti. Ovviamente, qualora una persona iniziasse a provare nuovi sintomi, potrebbe trattarsi di una nuova allergia ma nel caso in cui si ponga il dubbio che possa essere coronavirus è fondamentale contattare il proprio medico curante”.

Il paziente allergico è a rischio più di altri di contrarre il virus?

“Il paziente allergico non ha un rischio maggiore di essere affetto da coronavirus: i pazienti con allergia, soprattutto quelli asmatici, affetti da patologia cronica, devono porre attenzione alle distanze di sicurezza e utilizzare in modo opportuno i dispositivi di protezione individuale.

Nei casi di pazienti allergici che abbiano contratto il coronavirus è molto importante che proseguano la terapia già iniziata, lo confermano anche le direttive delle nostre società italiane: per esempio se lo spray nasale era stato indicato, il paziente lo può proseguire. Questo sicuramente limiterà i sintomi dell’allergia e permetterà al paziente di fare meno starnuti evitando di diffondere il virus fra le persone con lui conviventi”.

Sara Gelli