“Quando questa bufera sarà finita il modo di intendere il lavoro e la didattica cambieranno”

“Molte persone sono impreparate ad affrontare questa emergenza: imprenditori e dipendenti, dall’oggi al domani, si sono ritrovati a gestire da casa il lavoro, mentre gli insegnanti devono mantenere i contatti coi ragazzi che fino al giorno prima vedevano in aula. Questo passaggio repentino è tutt’altro che scontato o indolore”, spiegano Marco Gianfranchi e Marzia Barbolini, della ditta carpigiana STAR-T Servizi per la Formazione a Distanza.

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Marco Gianfranchi

Mai come ora la tecnologia sta correndo in nostro aiuto. Grazie ad aule virtuali per fare lezione, webconference e telelavoro per i dipendenti, sono molti quelli che  stanno tentando di far fronte alla chiusura delle scuole e allo spopolamento di numerose aziende causate da quella bufera senza precedenti chiamata coronavirus. Non tutti però hanno a disposizione i mezzi necessari per farlo e i tanto osannati smart working ed e-learning rappresentano perlopiù un’eccezione nel nostro Paese.

A Carpi però c’è qualcuno che, in tempi tutt’altro che sospetti, ha creduto e investito fortemente in questi innovativi strumenti. “La mission principale della nostra società – spiega il general manager di STAR-T Servizi per la Formazione a Distanza, Marco Gianfranchi – è la creazione di corsi e piattaforme per la formazione on-line. Ogni giorno, da circa quindici anni, ci adoperiamo per rendere possibili a distanza una serie di attività e servizi, tra cui la formazione per le aziende e il coaching, che solitamente vengono eseguiti in presenza”. Un tema oggi di strettissima attualità. Tra i primi progetti approntati in città, Gianfranchi ricorda “la creazione di una piattaforma di formazione ad hoc per l’Istituto tecnico Leonardo da Vinci, strumento che in questi giorni di chiusura forzata delle scuole si sta rivelando particolarmente prezioso per docenti e studenti. Da allora siamo specializzati anche sul fronte aziendale”.

Oggi STAR-T ha installato diverse decine di piattaforme per aziende sparse in tutta Italia:  “imprese che utilizzano i nostri servizi per la formazione a distanza – prosegue Gianfranchi – e usufruiscono dei corsi da noi proposti per formare dipendenti, manager, agenti e in alcuni casi, persino i  fornitori”.

Un’esperienza che in questo momento particolarmente drammatico e complesso, Marco Gianfranchi e la sua socia, Marzia Barbolini, si stanno mettendo a disposizione di tutti coloro che sono a caccia di una soluzione urgente per rimediare a un gap tecnologico non più procrastinabile.

“Stiamo ricevendo un’escalation di richieste da parte di aziende e scuole che devono organizzare le attività in remoto. Ci chiedono consigli, tecnologie, sistemi di webconference…” racconta Marzia Barbolini.

“Molte persone sono impreparate ad affrontare questa emergenza: imprenditori e dipendenti, dall’oggi al domani, si sono ritrovati a gestire da casa il lavoro, mentre gli insegnanti devono mantenere i contatti coi ragazzi che fino al giorno prima vedevano in aula. Questo passaggio repentino è tutt’altro che scontato o indolore. Le scuole si stanno organizzando come possono e ogni insegnante utilizza gli strumenti a lui già congeniali. C’è chi usa Skype, chi la mail, chi WhatsApp, chi il Registro di Classe… ma questo crea, lato studente, una Babele di flussi informativi che disorienta i ragazzi, non solo i più piccoli. Appare dunque evidente che se non c’è una vera struttura pensata per la formazione a distanza (tecnicamente LMS)  allora i problemi aumentano. Le webconference sono un elemento della didattica, ma non sono la didattica: questo è il mantra che ripetiamo da quando è iniziato questo Tsunami” – ricorda Gianfranchi.

Usufruire di strumenti come lezioni preregistrate, dispense, quiz e forum per parlare con i “colleghi di classe” anche in modalità asincrona è in questo momento è fondamentale (non dimentichiamoci che in casa possono esserci più persone e un unico computer…). Nei periodi pre-emergenza questo era premiante per aiutare gli studenti impossibilitati, anche solo per brevi periodi, a essere presenti in aula, a non perdere il filo dei programmi scolastici. Ora lo è per tutti. “Ogni classe dovrebbe essere organizzata per essere fisica e avere una sua versione  virtuale: tutti gli insegnamenti in un unico contenitore, raccomanda Marzia Barbolini.

STAR-T si sta dando da fare e, sottolinea Gianfranchi “noi stessi lavoriamo da remoto e cerchiamo nel nostro piccolo di fare la nostra parte offrendo consulenze telefoniche gratuite e applicando sconti considerevoli rispetto alle normali tariffe sui corsi on-line a catalogo perché ci rendiamo conto dell’oggettiva difficoltà del momento. Il nostro consiglio per le aziende e le scuole è quello di dotarsi di un sistema consistente e affidabile grazie al quale  dipendenti e studenti possono fare formazione, partecipare a meeting e riunioni e seguire corsi anche da casa, soprattutto ora”. Ma quando questa bufera

sarà finita il modo di intendere il lavoro e la didattica cambieranno? “Io credo di sì – conclude Marco Gianfranchi – stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione. Si creeranno nuovi standard a cui non si potrà più rinunciare. Per raggiungere 50 milioni di utenti nel mondo alla Radio sono stati necessari 35 anni, alla Tv 12, a Facebook 3. Ora parliamo di miliardi di persone che sono – o saranno – costrette a trovare un modo nuovo di studiare e lavorare. Tempo a disposizione: poche settimane. Quando tutto ripartirà il mondo sarà cambiato. Le scuole e le aziende che si saranno attrezzate saranno più pronte e lo studio in remoto farà parte del nuovo DNA”.

Jessica Bianchi

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