Coronavirus. I Vescovi dell’Emilia-R.: messe feriali senza fedeli

Le chiese resteranno aperte per le preghiere individuali. È stata modificata, in alcuni casi, la collocazione dei banchi affinché i fedeli possano mantenersi a distanza gli uni dagli altri partecipando alle celebrazioni liturgiche della domenica. Ma per tutta la settimana le messe feriali andranno celebrate senza fedeli.

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Le chiese resteranno aperte per le preghiere individuali. È stata modificata, in alcuni casi, la collocazione dei banchi affinché i fedeli possano mantenersi a distanza gli uni dagli altri partecipando alle celebrazioni liturgiche della domenica. Ma per tutta la settimana le messe feriali andranno celebrate senza fedeli. È la disposizione data oggi dai vescovi dell’Emilia-Romagna, tenendo in considerazione sia la comunicazione odierna della Cei sia il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri sull’emergenza coronavirus.

La Cei dell’Emilia-Romagna, guidata dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, assicura che “il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all’eucaristia”. Ma viste appunto le disposizioni assunte a livello nazionale, “a differenza di quanto precedentemente disposto chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di celebrare le messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato”. Altre indicazioni saranno date “entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni”. In ogni caso, i vescovi dispongono che “le chiese continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del decreto, per la preghiera”. I vescovi dell’Emilia-Romagna si dicono “consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione”, ma confidano che “le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale”. La Cei regionale ringrazia “sacerdoti, collaboratori, operatori sanitari e di ordine pubblico e tutti i volontari per l’opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio

Tutte le altre indicazioni previste la settimana scorsa dai vescovi dell’Emilia-Romagna vengono confermate. Restano quindi sospese le attività parrocchiali di ogni tipo (formative, aggregative e sportive) ed è disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Gli incontri di catechismo e del dopo-scuola riprenderanno alla riapertura delle scuole, mentre i centri d’ascolto e i servizi delle Caritas diocesane e parrocchiali “svolgeranno la propria attività in accordo con le rispettive diocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali”. Restano sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali, mentre sono consentite le “consuete visite ai malati e l’unzione degli infermi”. Nelle chiese va tolta l’acqua benedetta dalle acquasantiere. Per quanto riguarda i funerali, è consentita solo la celebrazione delle esequie senza messa, con i soli familiari. Sono sospese invece le veglie funebri, mentre si propone di celebrare le messe di suffragio “solo al termine di questa fase critica”. Infine, conclude la Cei dell’Emilia-Romagna, “affidiamo le comunita’ diocesane, con un particolare pensiero a quelle piu’ provate, ai malati e colpiti dalla calamita’ in atto, all’intercessione materna e confortante di Maria, Madre del Signore e della Chiesa”.

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