Coronavirus: i casi nel carpigiano sono tutti legati allo stesso focolaio

Una task force potenziata dell’Igiene Pubblica è impegnata a ricostruire la rete di persone entrate in contatto con gli ultimi casi rilevati.

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“La situazione è in evoluzione e quindi – spiega il direttore del distretto socio sanitario di Carpi, Stefania Ascari – il sistema sanitario ha alzato livello di attenzione e adottato delle misure precauzionali. Da alcuni gironi all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Ramazzini è stato attivato un pre triage che direziona i pazienti con sintomi influenzali onde evitare di mischiarli con gli altri. Al momento non sono quindi state montate tende di pre filtraggio esterne ma qualora si rendesse necessario farlo, cammin facendo, siamo pronti. Anche i medici di medicina generale da giorni eseguono un pre triage telefonico coi propri pazienti così come la guardia medica e la continuità assistenziale. Ad oggi il sistema adottato dall’Ausl funziona bene e le persone che sono risultate essere positive al coronavirus hanno tutte seguito gli iter stabiliti e sono stati trasferiti dalle loro abitazioni al Policlinico di Modena attraverso percorsi puliti, ovvero senza entrare in contatto con la struttura ospedaliera carpigiana”.
La raccomandazione, infatti, in caso si abbiano dei sintomi influenzali, e pertanto riconducibili al coronavirus, o si è soggiornato in aree endemiche, è quella di non andare in autonomia in Pronto Soccorso o dal proprio medico ma di contattare il 118 o i numeri istituti.
“Un modo per tutelare le nostre strutture, dando garanzie a pazienti e operatori, e offrire così la risposta migliore a chi ne ha bisogno. I casi sospetti e quelli accertati, infatti, – aggiunge Luca Sircana direttore sanitario dell’azienda ospedaliero universitaria di Modena – arrivano al Policlinico tramite un percorso definito dal 118, con personale dovutamente protetto, per poi essere ricoverati nel Reparto di Malattie infettive dove vengono presi in carico”.
Sul verificarsi di nuovi casi, Sircana è chiaro: “ce ne saranno di certo perché sono in corso numerosi controlli e abbiamo eseguito tamponi di cui non abbiamo ancora ricevuto l’esito. E’ dunque probabile che ci saranno altri casi: li stiamo cercando tutti e questo farà in modo che all’inizio ci sarà un aumento ma poi speriamo che questo atteggiamento aggressivo riesca a confinare la numerosità dei contagiati. Al momento – conclude – tutto è sotto controllo, i casi sono ancora pochi e sono tutti legati allo stesso focolaio, ovvero l’imprenditore 62enne carpigiano che ha lavorato nel lodigiano. Al momento, il paziente uno è ricoverato in Terapia intensiva in condizione stabili mentre gli altri quattro casi (ndr – un uomo del 1969, uno del 1983, una donna del 1970 e un’altra del 1987 riferisce l’Ausl di Modena) sono tutti in Malattie infettive con febbre e tosse ma non sono gravi”.
Una task force potenziata dell’Igiene Pubblica è impegnata a ricostruire la rete di persone entrate in contatto con gli ultimi casi rilevati uniti da parentela e alcuni dei quali lavorano nella stessa azienda.