L’incuria divora le palestre

Gli impianti, tra coperti e scoperti, sono in tutto 32 a Carpi (quattro palestre all’interno delle scuole superiori sono di competenza della Provincia) e 28 necessitano di urgente manutenzione. Nilo Diacci, Presidente della Consulta E (sport e benessere) si fa portavoce e interprete delle criticità presenti a Carpi dove sono un centinaio le società sportive

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“Ci sono palestre che versano in condizioni penose. Nel Palazzetto dello sport, di competenza della Provincia di Modena, a fianco dell’Istituto superiore Meucci, a causa di perdite d’acqua dalle tubazioni si è rovinata la pavimentazione in legno della palestra piccola; situazione difficile anche nella Palestra della solidarietà vicino allo Space City così come in altri impianti coperti. Presso la pista di motocross lungo via Guastalla, dove si svolgono anche manifestazioni internazionali, da due anni attendono che venga ristrutturata la casa danneggiata dal terremoto e l’attrezzatura è ricoverata sotto un gazebo. La costruzione della tribuna e degli spogliatoi presso il campo da rugby di via Nuova Ponente va a rilento e con tutti i bambini che hanno non è possibile condividere gli spogliatoi con le altre società che frequentano la pista d’atletica”. A parlare è Nilo Diacci, presidente della Consulta E (sport e benessere, riconfermato per il secondo mandato si fa portavoce e interprete delle criticità presenti a Carpi dove sono un centinaio le società sportive. “Tante cose sono state fatte sulla base di una scala di priorità condivise con le società sportive iscritte alla Consulta: il progetto Muoviti, Muoviti rivolto alle sezioni dei 5 anni della scuola d’infanzia e alla scuola primaria per introdurre professionisti dello sport come insegnanti durante le ore di educazione fisica o il bando Social Sport che mette a disposizione delle famiglie in difficoltà un fondo di 15mila euro. La Consulta si è adoperata poi per promuovere la partecipazione ai corsi di sicurezza antincendio o a quelli per l’uso del defibrillatore (470 persone formate). Resta però molto altro da fare, soprattutto sulla dotazione di impianti, perché senza non può crescere una cultura sportiva”. I carpigiani che praticano attività fisico-motoria e sportiva senza essere tesserati a una società o iscritti a una palestra sono costantemente in crescita (40% costantemente, 30% saltuariamente) ma non ci sono Gli impianti, tra coperti e scoperti, sono in tutto 32 a Carpi (quattro palestre all’interno delle scuole superiori sono di competenza della Provincia) e 28 necessitano di urgente manutenzione. Nilo Diacci, Presidente della Consulta E (sport e benessere) si fa portavoce e interprete delle criticità presenti a Carpi dove sono un centinaio le società sportive L’incuria divora le palestre strutture per la libera fruizione in sicurezza e i parchi non sono dotati di un’adeguata attrezzatura.

Gli impianti, tra coperti e scoperti, sono in tutto 32 a Carpi (quattro palestre all’interno delle scuole superiori sono di competenza della Provincia) e 28 necessitano di urgente manutenzione. Il fatto che il sindaco Bellelli durante il suo primo mandato si sia tenuto la delega allo sport così come il pensionamento di alcune figure chiave in Comune, ha rallentato i piani di sviluppo “ma mai quanto la burocrazia, vera e propria dannazione per chi si limita a fare il proprio compito senza buttare il cuore oltre l’ostacolo. Ci vuole più pragmatismo e volontà di risolvere i problemi perché non la si può dar vinta alla burocrazia. Sebbene la proprietà dei muri sia di un altro ente, il Comune deve far valere le ragioni della collettività. Il rispetto delle regole degli appalti è sacrosanto ma se a vincere è una ditta di Acireale ci si possono aspettare sorprese, o no? Possibile che il Comune non abbia un ufficio che lavora su bandi regionali ed europei?”. Considerando che la palestra più capiente è quella della Scuola media Hack che può ospitare 620 persone su tre tribune di panchetti di legno (il Palazzetto per problemi di sicurezza è declassato a 99 posti con gli atleti e pubblico), ci sono società costrette a suddividere le esibizioni degli atleti in due o tre distinte serate in luoghi limitrofi a Carpi. Nella convinzione che la cultura sportiva possa crescere anche grazie a un impianto che garantisca la piena fruizione del pubblico, il presidente Diacci si dichiara estremamente favorevole alla realizzazione del nuovo palazzetto dello sport, o struttura polivalente, però “è da quindici anni che se ne parla e ancora non c’è: serve più coraggio”. Sara Gelli