San Giovanni in Persiceto, nel bolognese, si è portato a casa un milione e mezzo di euro di premio direttamente dallo Stato grazie alla compartecipazione alla lotta all’evasione fiscale e contributiva: lo strumento, introdotto per legge nel 2009, stabilisce che le amministrazioni segnalino all’Agenzia delle Entrate tutti i casi sospetti di evasione in relazione ai tributi locali e l’Agenzia, a partire da questi dati verifica che non esistano irregolarità o mancati pagamenti sulle imposte nazionali. In pratica, segnalando quanti non hanno versato la Tari sui rifiuti o l’Imu, il Fisco può rintracciare più facilmente chi ha evaso l’Irpef. Una volta recuperata, la somma viene girata ai Comuni e quest’anno
San Giovanni in Persiceto ha battuto tutti a livello nazionale. Il Comune di Soliera è ancora una volta primo in provincia per il recupero dell’evasione fiscale con 159mila euro mentre per quanto riguarda le province, al primo posto c’è Modena con 245mila euro di ‘premio’, seguita da Rimini con 236mila euro, e poi ancora Reggio Emilia con 124mila euro, Bologna 76mila euro.
I dati di Carpi (i quattro enti che appartengono all’Unione operano nello stesso modo) sono in controtendenza rispetto allo scorso anno: si passa da un contributo di 44mila euro nel 2018 a oltre 105 mila euro per l’anno in corso. “In questi dieci anni – aggiunge l’assessore al Bilancio Mariella Lugli – è stato recuperato un milione di euro grazie al lavoro dell’Ufficio Tributi dell’Unione il nostro territorio risulta tra i più virtuosi a livello nazionale. Il contrasto a queste forme di illegalità è sempre stato una nostra priorità, ma non siamo un comune di evasori”.
In questi dieci anni sono state inviate dal Comune di Carpi 975 segnalazioni e riguardano, per la maggiore parte, proprietà edilizie e immobiliari (661 segnalazioni); nel 2018 le segnalazioni sono state 88.
L’attività del Comune cessa al momento dell’invio dei casi sospetti e a quel punto interviene l’Agenzia delle Entrate per l’accertamento e il recupero ma senza rivelare a chi fa riferimento l’importo versato al Comune.
“L’idea è buona – afferma Lugli – ma stenta a decollare al di fuori di Emilia Romagna, Lombardia e altre poche regioni. I proventi a livello nazionale sono in calo nel 2019 (11.406.172 euro) rispetto allo scorso anno quando erano entrati nelle casse comunali 13.278.229 euro. Occorre quindi potenziare la struttura che, nonostante il blocco del turnover, ha svolto questo tipo di attività con grande impegno perchè un fisco equo è quello che fa pagare giuste tasse a tutti.
Ci auguriamo che la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate continui e che la percentuale riconosciuta ai Comuni non venga modificata”.
Nonostante i numeri, il Governo sembra comunque credere nella misura, rinnovata nel Decreto fiscale appena varato.
Sara Gelli