Erika ce l’ha fatta: per lei si aprono le porte della Magistrale

Dopo una lunga battaglia, la tenacia di questa giovane donna è stata premiata e ora per lei si spalancano le porte della Magistrale.

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“Io non piango mai, ma quando il rettore ha firmato il documento della mia ammissione alla Magistrale, ti giuro che mi sono venuti gli occhi lucidi. Non ci potevo credere. Credevo fosse l’ennesimo e inconcludente incontro e, invece… E’ stata un’emozione indescrivibile”, sorride Erika Borellini, la studentessa 25enne che da sei anni si prende cura, giorno dopo giorno, della madre, e che per un solo punto non si era potuta iscrivere alla Magistrale di Ingegneria elettronica all’Università di Modena. 

“Pur in assenza di una disciplina specifica in ambito di formazione universitaria e di definitivo riconoscimento nazionale della figura del caregiver, confortati dalla raccomandazione trasmessa in data 14 novembre 2019 dal Ministero alla CRUI (e da questa diramata a tutti gli atenei) circa il fatto che un legittimo riconoscimento della figura del caregiver rappresenta un’esigenza sociale prima ancora che giuridica decretiamo una soluzione positiva rispetto alla richiesta di deroga di Erika Borellini e, più in generale, auspichiamo una soluzione legislativa che colga a livello nazionale le aspettative di altri studenti che si adoperano con altrettanta ammirevole dedizione a queste delicate mansioni”. Così il neo rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro, ha annunciato di aver finalmente approvato la richiesta di Erika nonostante il vuoto normativo. Dopo una lunga battaglia, il coraggio, l’intraprendenza e la tenacia di questa giovane donna è stata premiata: “è stata una lotta dura e a tratti estenuante – prosegue Erika – ma l’idea di poter finalmente realizzare il mio sogno mi ripaga di ogni fatica. Sono grata per tutto il sostegno e l’aiuto che ho ricevuto in questi mesi. Questa è la vittoria di tanti, non solo la mia”. Ora Erika può tirare un sospiro di sollievo e rimettersi a studiare di buona lena perché “a febbraio inizierò a frequentare le lezioni. Non vedo l’ora di cominciare e dare il massimo”. “La storia di Erika ha risvegliato l’Italia ed è servita a tanti altri ragazzi italiani che si trovano nelle sue stesse condizioni” aveva detto il ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti, lo scorso 26 ottobre, durante il programma televisivo Italia Sì di Rai Uno. Ora però occorre passare ai fatti, affinché l’happy end di Erika sia quello di molti altri studenti caregiver come lei. Alla proposta del disegno di legge presso il Senato della Repubblica, nella quale si equipara la figura di caregiver a quella di lavoratore domestico, con tutti i riconoscimenti del caso è quantomai urgente metter mano!

Jessica Bianchi