I passeri hanno trovato casa tra le fronde della Pratazzola

C’è un luogo incantato lungo il Cavo Lama, tra Carpi e Limidi di Soliera. Un tratto di verde prezioso che cela un tesoro di biodiversità tutto da scoprire. Nell’intrico della siepe Pratazzola oggi vive una colonia di passeri.

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C’è un luogo incantato lungo il Cavo Lama, tra Carpi e Limidi di Soliera. Un tratto di verde prezioso che cela un tesoro di biodiversità tutto da scoprire. Oltre dieci anni fa, i volontari dell’associazione PandaCarpi hanno piantumato circa 400 metri di siepe, poi ribattezza la Pratazzola (dal momento che arriva sino all’impianto di sollevamento di Pratazzola) di cui continuano a prendersi cura con amore e dedizione. 

Più di 250 tra arbusti e alberi crescono ora rigogliosi in un tripudio di colori, fiori e bacche: essenze autoctone che, in questo scorcio di autunno, regalano davvero grandi emozioni.

Tra gli alberi della nebbia, prugnoli, rose canine, biancospini, fusaggini, querce e innumerevoli altre specie che raccontano la varietà e la bellezza della nostra terra, ha trovato casa una colonia di passeri. “Lo scorso anno – racconta Sauro Contini, volontario del PandaCarpi – avevo installato alcuni nidi artificiali per cinciallegre e cinciarelle ma, durante le operazioni di pulizia dei nidi, mi sono reso conto che due sono stati utilizzati da passeri comuni o mattugia. Una notizia che ci riempie di gioia dal momento che questi uccelli purtroppo sono in forte declino anche nel nostro territorio”. Una scomparsa, la loro, imputabile a numerosi fattori anche se il comune denominatore è sempre uno: Noi. I passeri diminuiscono perché in campagna non ci sono più siepi e, quelle che resistono negli ambienti urbani, vengono continuamente potate e manutenute. Questi uccellini – che amano nidificare tra gli intrichi di rami spesso protetti da spine – non trovando più anfratti e luoghi sicuri per fare il nido e difendere i piccoli, vengono maggiormente predati, in particolare dai corvidi. Anche la massiccia presenza di gazze, ghiandaie e cornacchie in città è imputabile alla mano dell’uomo. Le nostre campagne sono spoglie di alberi a causa di un’agricoltura sempre più intensiva e questo spinge gli uccelli a cercare rifugio in città dove, paradossalmente, è presente una maggior quota di verde. Scampati dalle grinfie di questi “uccellacci” e a una sorta di influenza che li ha colpiti in tutta Europa, decimandoli, i passeri sopravvissuti nel nostro territorio, abitano perlopiù a San Marino, Santa Croce e Fossoli, a ridosso delle campagne. Di certo la colonia di passeri di casa nostra fatica a rimpolparsi anche a causa della scarsa disponibilità di insetti, dell’indiscriminato uso di pesticidi in agricoltura e della mancata disponibilità di semi nei prati, sfalciati troppo frequentemente per garantire ai passeriformi la loro primaria fonte di cibo. 

La buona notizia è che la Pratazzola, “vero e proprio scrigno di biodiversità, è stata colonizzata dai passeri. E’ bastato ricreare un ambiente naturale a loro congeniale – conclude Sauro Contini – per favorirne il ritorno e la moltiplicazione. Una notizia di cui siamo felici e orgogliosi”.

Jessica Bianchi