Camere ardenti, passano gli anni ma i lavori non partono

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Le camere ardenti di Carpi sono a dir poco indecorose. Da anni i locali adiacenti all’ospedale e a cui si accede da via Falloppia sono inadeguati per una città come Carpi per gli spazi esigui che non garantiscono la necessaria privacy e per le condizioni del manufatto a cui da tempo non si mette mano.
Al 2016 risale il sopralluogo delle massime autorità di Ausl e Comune concordi sull’urgenza dell’intervento e nel 2017 l’Azienda Sanitaria di Modena presentò al Comune il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’adeguamento delle Camere Ardenti ma, da allora, più nulla. Il numero delle sale in cui è suddiviso lo spazio delle camere mortuarie non risponde alle richieste anche in considerazione delle mutate abitudini sociali per cui sempre meno famiglie provvedono a eseguire al domicilio le preparazioni funerarie. Quando furono realizzate la popolazione sfiorava il tetto dei 55mila residenti mentre oggi Carpi ha superato le 70mila unità (71.836) e il numero delle persone decedute è passato dai 558 del 1977 ai 683 del 2018.
A che punto è il programma di lavori di ristrutturazione delle camere ardenti?
Dopo l’inaugurazione a Carpi di strutture private in grado di offrire ai parenti dei defunti un commiato più dignitoso, l’Ausl stopperà il progetto di restyling?
“Il progetto esecutivo – scrive l’Ausl rispondendo alla redazione di Tempo – di ristrutturazione delle camere ardenti dell’Ospedale di Carpi, che prevede un finanziamento esclusivamente a carico dell’Azienda sanitaria di 550mila euro, è in fase di completamento e validazione.
Gli interventi previsti tengono conto dello scenario e del fabbisogno reale dell’Ospedale: il miglioramento dell’accessibilità e dell’accoglienza dei congiunti/visitatori, attraverso la risistemazione dell’area verde, di accesso pedonale e di sosta; l’adeguamento della struttura e, soprattutto, il rifacimento di tutte le finiture per la parte aperta al pubblico, delle aree dedicate all’attesa e all’esposizione delle salme; nonché l’adeguamento impiantistico che doterà l’area di esposizione salme di adeguati parametri di condizionamento ambientale”.
Sara Gelli

 

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