L’emergenza abitativa è drammatica e Porta Aperta lancia un appello

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L’emergenza abitativa a Carpi è “drammatica” spiega Alessandro Gibertoni, responsabile del Centro di Ascolto di Porta Aperta. “Il mercato delle locazioni è ingessato da anni e, consci di tale criticità, abbiamo presentato nel novembre 2018, il progetto di social housing Non solo una casa per ripartire. Finanziato dal Ministero delle Politiche Sociali e dall’Unione delle Terre d’Argine e frutto del lavoro dei Piani di zona, il progetto ci vede come ente capofila – insieme a Dedalo, La Tenda, Circolo Anspi Eden, Circolo Anspi Madonna della Neve, Effatà e Il Mantello – per tentare così di implementare le risorse abitative sul territorio di Carpi ma anche di offrire una risposta strutturata per supportare le famiglie. Il nostro è un appello accorato affinché chi possiede unità immobiliari le metta a disposizione a prezzi calmierati, usufruendo al contempo della conoscenza e dell’esperienza maturate sul campo da Porta Aperta, per avere così garanzie di solvibilità e per costruire un rapporto non conflittuale tra le parti”. 

L’obiettivo, prosegue Valentina Pepe, responsabile dell’Area progettazione di Porta Aperta Carpi, “è quello di cercare di allargare la rete delle case accoglienti per tentare così di aumentare il nostro margine di azione e di rispondere a un numero sempre maggiore di richieste di aiuto”. Al momento sono due le risposte abitative messe a disposizione da Porta Aperta e dall’Associazione La Tenda, entrambe occupate, ma, aggiunge Valentina Pepe, “sono del tutto insufficienti e per tale motivo cerchiamo proprietari di immobili vuoti che, per un tempo determinato di almeno un anno, mettano a disposizione degli appartamenti, perlopiù a Carpi ma anche a Novi di Modena e Soliera, in comodato d’uso gratuito o con un affitto calmierato. Persone generose che, anziché pagare spese di proprietà e Imu, lasciando i propri locali sfitti, decidano di fare una prova e darci una mano”. 

Questo progetto di social housing costituisce un’opportunità interessante per i locatori: “le famiglie che rientrano in tale progetto – chiarisce Valentina Pepe – non versano in condizioni di povertà cronica bensì temporanea e possiedono tutte le risorse necessarie per rimettersi in piedi e rientrare nel mondo del lavoro grazie all’accompagnamento costante di un nostro educatore. Nuclei famigliari colpiti, ad esempio, dalla perdita del lavoro e non più in grado di accedere al mercato immobiliare privato ma con importanti chance di ripresa”.

Insomma famiglie improvvisamente cadute nel baratro ma che possono risalire la china se qualcuno tenderà loro una mano. 

Per ricevere maggiori informazioni potete telefonare al numero 059.689370 o scrivere a: progettazione@portaapertacarpi.it – centroascolto@portaapertacarpi.it

Jessica Bianchi