La telemedicina è di casa a Cuore Sicuro

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Ha inaugurato sabato 23 marzo, in via dei Terrazzieri, Cuore Sicuro, Centro integrato di Cardiologia Riabilitativa e Ambulatori specialistici di Medicina Cardio – Vascolare. L’obiettivo? Aiutare le persone a migliorare la qualità della propria vita attraverso interventi strutturati nella fase post acuta della malattia cardiaca e a prevedere interventi a medio e lungo termine orientati alla prevenzione secondaria. Una struttura che mancava e che, ha sottolineato il sindaco Alberto Bellelli, “va a colmare un vuoto. Solo attraverso una stretta alleanza tra pubblico e privato, infatti, potremo gestire lo tsunami del nostro tempo, ovvero il progressivo invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento delle patologie croniche. Da soli non si va da nessuna parte; ogni intervento dev’essere frutto di una rete collaudata che tenga anche conto dei pazienti e delle loro famiglie”.
Le malattie cardio vascolari rappresentano la prima causa di morte nel nostro Paese, “numeri drammatici – ha spiegato il legale rappresentante di Cuore Sicuro, Giuseppe Quaini – che impongono una seria riflessione. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, solo attraverso la riabilitazione cardiaca si può ottenere la stabilizzazione clinica del paziente, contenere il rischio – peraltro altissimo – di recidiva e, al contempo, migliorare la qualità di vita. Solo una piccola percentuale dei malati però gode di tale percorso multifattoriale dopo la dimissione dall’ospedale. Dai Reparti di Cardiologia dei nosocomi delle province di Modena e Reggio Emilia escono ogni anno circa 12mila pazienti, di questi solo un migliaio fa riabilitazione cardiaca (dati della regione Emilia Romagna). Uno scenario desolante legato alla mancanza di strutture capaci di garantire tale fondamentale percorso di cura dopo la fase emergenziale e acuta trattata in ospedale. La cura però non deve arrestarsi col ritorno presso il proprio domicilio al contrario”. Cuore sicuro nasce proprio “per offrire un percorso terapeutico riabilitativo multidisciplinare e personalizzato che comprende anche un’assistenza psicologica, nutrizionale e motoria”, prosegue Quaini. Interventi che facilitano il ritorno a una vita normale incoraggiando i pazienti – e le loro famiglie – ad attuare cambiamenti nel proprio stile di vita al fine di prevenire ulteriori episodi. “Un percorso innovativo – conclude Quaini – che si avvale di specifiche competenze professionali interdisciplinari e di sofisticate tecnologie targate Medicaltech”. Un volto, quello della sanità di oggi, profondamente mutato rispetto al passato, grazie alla inarrestabile evoluzione della tecnologia. “Curare il paziente durante la fase acuta rappresenta solo una piccola parte del problema: oggi più che mai, infatti – ha sottolineato Giandomenico Nollo, responsabile scientifico di Cuore Sicuro – occorre puntare sulla prevenzione primaria, per tentare di contenere il rischio di contrarre patologie, e quella secondaria, ovvero la riabilitazione cardiaca dopo l’episodio acuto. Non è più sufficiente riparare un cuore malato, bensì offrire al paziente anni di vita nelle migliori condizioni dopo la diagnosi. La cronicità oggi viene gestita al di fuori delle strutture ospedaliere e noi mettiamo a disposizione di questi malati non solo il nostro bagaglio culturale ma anche sofisticate strumentazioni all’avanguardia”. Il centro fornisce una cartella clinica informatizzata alla quale il paziente può accedere in ogni momento e contattare rapidamente i suoi specialisti di riferimento. Può controllare il proprio stato di salute, monitorare il tipo di allenamento a cui è sottoposto, verificare la terapia, la dieta e conoscere le visite di controllo programmate in ogni momento. “Un processo di riabilitazione dinamico che coinvolge il paziente passo dopo passo”, conclude Nollo. La telemedicina è di casa a Cuore Sicuro: Medicaltech ha infatti progettato un Sistema diagnostico integrato multifunzionale (denominato Sdim) per il monitoraggio di pazienti con sospetto evento cardiaco o che necessitano di una riabilitazione cardiologica sia in termini di diagnosi che di trattamento e si basa su due elementi. Da un lato vi è un elettrocardiografo, grande come uno smartphone, in grado di eseguire Ecg, Holter e Teleholter e di fungere da Hub qualora sia abbinato ad altri dispositivi per il monitoraggio di altri parametri fisiologici. Dall’altro vi è una piattaforma software centralizzata, installata presso il centro di via dei Terrazzieri, che serve per il settaggio degli elettrocardiografi e la raccolta dei dati provenienti dai dispositivi e la loro elaborazione in vista delle presentazione al medico e la refertazione.
Professionalità e tecnologia al servizio della cittadinanza, insomma, per cercare “di favorire il benessere di un’intera comunità”, sorridono la responsabile della struttura dottoressa Enrica Venturelli e la sua collaboratrice Debora Pulega.
Jessica Bianchi

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