Un team per aiutare i bambini in sovrappeso

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Il 30% dei bambini modenesi di 8-9 anni è in condizione di sovrappeso e obesità: per prevenire e curare l’obesità infantile l’Ausl di Modena ha costituito un team multidisciplinare di cui fanno parte dietista, psicologo e medico dello sport per offrire al bambino e alla famiglia un supporto motivazionale per cambiare le abitudini alimentari e motorie. nell’intera fascia di età 1-14 anni, siano oltre 15.500 i soggetti in sovrappeso e quasi 6.000 gli obesi.
“Nonostante siano stati attivati percorsi mirati alla prevenzione l’Ausl – spiega Alberto Tripodi, direttore del Servizio igiene alimenti e nutrizione – ha potenziato l’offerta perché il problema resta. Nell’ambito del nuovo Percorso per il bambino obeso, il pediatra è il regista a cui è affidato il compito di fare diagnosi e cogliere fattori di rischio ma se non dovesse essere sufficiente può fare riferimento al team multidisciplinare operativo dal gennaio scorso: operativo su tutta la provincia con tre sedi a Modena, Carpi e Maranello, è formato da diverse professionalità (dietista, psicologo, medico dello sport) per affiancare il bambino e la famiglia per un prolungato svolgendo una specifica attività di supporto motivazionale al cambiamento delle abitudini alimentari e motorie”.
Niente diete ma un percorso lungo un anno per migliorare la spinta motivazionale verso comportamenti più sani e salutari: si inizia con la dietista per conoscere le abitudini della famiglia, a partire dalla spesa al supermercato, per poi fissare degli obiettivi con la psicologa anche attraverso la tecnica della token economy in modo che le scelte siano sempre gratificanti e non ci siano inutili mortificazioni dei bambini, per concludere con il medico dello sport per un’indagine sulla sedentarietà e la raccolta di dati sulle attività motorie.
“Gli obiettivi non devono essere frustranti – concordano i tre specialisti Jenny Pinca, Monia Pinelli, Andrea Cesare Caregnato – ma sostenibili da un punto di vista emotivo sia per il bambino che per la sua famiglia. Solo così si può stimolare e facilitare il cambiamento dei comportamenti del bambino stimolando il suo protagonismo consapevole, proponendo soluzioni pratiche, individuando e cercando di eliminare eventuali barriere”.
“Si tratta di bambini che oggi non hanno problemi di salute ma – spiega il dottor Tripodi – rischiano di rimanere obesi per tutta la vita e sviluppare malattie cardiovascolari, tumori e diabete. Già a questa età possono presentare problematiche articolari e alterazione delle fasi ormonali”.
Sara Gelli

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