Istituzioni, famiglie e associazionismo uniti per favorire inclusione e integrazione

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C’è uno spazio speciale tra le mura della Scuola primaria Verdi di Carpi. Un luogo pensato per i suoi bambini affetti da disabilità e per quelli con problemi di tipo relazionale o comportamentale. Un’aula cosiddetta morbida dove i piccoli possono trovare una sorta di rifugio, dall’atmosfera piacevole e distesa, dove ritrovare un pizzico di pace nei momenti più critici. Ed è proprio nella ribattezzata Aula Arcobaleno, dipinta dall’artista carpigiana Francesca Lugli, che la donazione dell’associazione Adifa ha trovato casa.
Un “angolo morbido”, uno spazio a misura di disabilità dove i ragazzi potranno trovare una risposta efficace ai propri bisogni. Una donazione importante che, spiega il consigliere Luigi Lamma, “si somma a quella fatta alla Scuola media Fassi, dove è stato inaugurato un altro materassino speciale per i ragazzi disabili. A chiusura del nostro bilancio abbiamo deciso di destinare 3mila euro in favore degli istituti scolastici carpigiani”, perché tra le mission di Adifa, gli fa eco il presidente Antonio Mazzarella, vi è quella di “essere vicini alle istituzioni affinché possano gestire al meglio i nostri figli. Persone, non zavorre, che hanno il diritto di condurre una vita simile a quella dei loro coetanei. Un diritto per il quale ci spendiamo e lottiamo da anni. Senza tregua”.
Un compito, questo, che genitori e istituzioni non possono assumersi da soli: “solo lavorando insieme e in modo sinergico si possono ottenere dei risultati significativi”, aggiunge il dirigente scolastico, Federico Giroldi. Un lavoro di squadra quotidiano che, come sottolinea il sindaco Alberto Bellelli, “è capace di offrire risposte non standardizzate. Per aumentare il livello di qualità dei servizi costruiti per le famiglie con figli disabili è necessario che tutti i soggetti in campo di uniscano per offrire così una pluralità di interventi. Dalle istituzioni alle famiglie, all’associazionismo, ciascuno sta facendo la propria parte per sensibilizzare la cittadinanza e contribuire così a creare un nuova cultura nel segno dell’inclusione”.
“L’Aula Arcobaleno rappresenta un’opportunità per tutti i nostri alunni. Qui i bambini lavorano fianco a fianco e si cimentano in numerosi laboratori, perché il nostro obiettivo – spiega la professoressa Cristina Piccarreta – è quello di far emergere le competenze e i talenti di tutti. La diversità è una ricchezza, è ciò che ci rende unici e speciali e, pertanto, i bimbi imparano in fretta a non fermarsi mai di fronte alle apparenze, a ciò che salta all’occhio. Questa è la stanza dell’accoglienza, dell’inclusione” e delle possibilità. tante quante i colori dell’arcobaleno.
Jessica Bianchi

 

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