Il minibus vandalizzato è rientrato in servizio

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E’ ufficialmente rientrato in servizio l’ultimo dei cinque minibus rubati e vandalizzati da tre adolescenti nella notte del 21 aprile dello scorso anno.
“Un ritorno su strada – commenta l’assessore comunale alla Viabilità, Cesare Galantini – che giunge dopo un lungo periodo dovuto alla difficoltà legata al reperimento dei pezzi di ricambio e che ci rende notevolmente soddisfatti. Oggi, nel restituire simbolicamente alla città il minibus, desideriamo riconfermare il nostro impegno nel favorire il più possibile  il servizio di trasporto pubblico locale”.
Il minibus è rientrato in servizio dopo una complessa operazione di manutenzione, come spiega Massimiliano Cantoni, responsabile della manutenzione di Seta.
“Questi mezzi, di piccole dimensioni ma comunque capaci di rispondere alle necessità di carico in alcune fasce orarie, sono stati acquistati appositamente per il trasporto a Carpi  e, pertanto, sono piuttosto rari. Per tale motivo, dopo il dissequestro, la ricerca dei pezzi di ricambio si è protratta per diversi mesi e non nascondo che inizialmente ci siamo interrogati a lungo sulla possibilità di ripristinarli, nonostante fossero del 2010, o di acquistarne di nuovi”. Il danno complessivo causato dai tre vandali, prosegue, Cantoni, ammonta a “148mila euro, di cui circa 116mila solo di ripristino meccanico. Spese in buona parte, circa l’85%, coperte dall’assicurazione”. A carico di Seta invece i costi “sostenuti per il noleggio dei bus provvisori, circa 32mila euro, necessari per garantire il servizio dopo il fattaccio”. Per tentare di evitare che altri malintenzionati si introducano nel deposito dei mezzi, è stata ora installata una recinzione dell’area, misura che, “unitamente al rafforzamento della videosorveglianza in tutti gli impianti sensibili, speriamo possa costituire un forte deterrente”, conclude Cantoni.
Per aumentare la sicurezza, aggiunge Mario De Nittis, referente di Saca bus, “le chiavi non vengono più lasciate inserite sui mezzi bensì riposte dagli autisti in un’apposita cassetta anch’essa opportunamente chiusa a chiave. Per quanto possibile abbiamo cercato di rendere la vita dei malintenzionati il più difficile possibile”.
Jessica Bianchi

 

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