Il cantore di Carpi, Loris Guerzoni, rivive al Comunale

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“Secondo me il dialetto carpigiano è essenziale, scoppiettante, ha cadenze e ritmi nei quali si può collocare benissimo la k. Per scrivere carpigiano scrivo Karpzan e non carbzan o carbsan perché mi pare che non me lo consenta la radicale della parola”. 

Bastano queste poche parole per capire l’animo dissidente di Loris Guerzoni, un carpigiano troppo spesso trascurato. Dimenticato. “Un intellettuale militante. Un uomo che è stato capace di raccontare la nostra terra, le nostre paure. E i fatti”, commenta il sindaco Alberto Bellelli. “Un uomo – gli fa eco l’assessore alla Cultura, Simone Morelli – che piaceva alle donne. Un poeta e un narratore in grado,  attraverso i suoi scritti, di restituirci la nostra identità, le nostre radici”. Un ritratto denso di affetto e ammirazione, quello che il giornalista, nonché componente della Compagnia Al Granisel, Ruggero Po, ci restituisce di Loris Guerzoni.

“Conobbi Loris nei miei anni di Radio Bruno, sul finire dei politici 'settanta'. Mi apparve come un originalissimo Dario Fo della nostra città e delle nostre campagne, e subito venni conquistato da quest'uomo che metteva insieme, tra italiano e dialetto, poesie d'amore e storie della Resistenza, caricature dei personaggi dell'epoca e commenti ai fatti del giorno in chiave di “zirudella”, il componimento caratteristico dialettale in rima emiliano. Inserirlo nella programmazione del mattino, proprio con le sue “zirudelle” non fu facile ma ci riuscii. E fu subito un successo. Fu lui, poco tempo dopo, a coinvolgere Dino Drusiani, che a Radio Bruno trasmetteva il liscio, e me nella compagnia che stava mettendo insieme con i ragazzi e le ragazze del circolo Cabassi. E dopo poco, sostenuti anche dall'impatto mediatico che la nostra giovane radio aveva sulla città, andammo in scena con La Kugnisioun d'Edo. Era il giugno del '79 ed era nata la Compagnia Al Granisel. Furono due serate di tutto esaurito al Comunale di Carpi. La malattia che portò via Loris poco tempo dopo quel debutto trionfante, e gli impegni professionali di ognuno di noi ci dispersero negli anni successivi”. Una memoria, quella di Loris, che si stava via via affievolendo poi, lo scorso anno, i giovanotti e le signorine che sul finire degli Anni Settanta si riunirono intorno a quello straordinario cantastorie, si ritrovano sulle tavole del Teatro Comunale per far conoscere, ai cittadini di oggi, la grande opera di Guerzoni. Riuniti per registrare alcune delle poesie più belle del cantore di Carpi da inserire nel nascente sito del dialetto, la “vecchia” compagnia è rinata: “incontrarsi di nuovo e rimboccarsi le maniche fu un tutt'uno. E rieccoci qua, i giovani di ieri, praticamente tutti, insieme a quelli di oggi, Luca Ugoni, bisnipote di Loris, e la diciottenne Caterina Fusari, uniti per tenere viva la memoria di Loris e per recuperare e mettere in sicurezza la nostra lingua, il carpigiano, e la nostra identità”, sorride Ruggero Po. 

Da quella galeotta reunion è nato il progetto Locanda Loris, una piece originale creata per Al Granisel e il Comune di Carpi – che coproduce lo spettacolo – dallo scrittore e regista bolognese Cristiano Governa.

Locanda Loris, aggiunge il primo cittadino, “non è solo uno spettacolo o un mero Amarcord bensì un’operazione culturale. Un modo per riappropriarci delle nostre radici, guardando dritti al futuro”. 

La prima, a ingresso gratuito e su invito, di mercoledì 7 novembre, alle 21, al Teatro Comunale, è infatti solo l'inizio del Progetto Loris: inquadrato nelle iniziative del Forum Comunale del Dialetto, contribuirà, con azioni nelle scuole e nelle realtà associative, a “rafforzare una comune identità culturale e di attivare una rivitalizzazione del nostro patrimonio linguistico, come strumento di inclusione per le nuove generazioni di carpigiani, quelle dei giovani e quelle dei nuovi arrivati da altri Paesi”, sottolinea Ruggero Po. “La nostra associazione  – spiega Fiorella Guerzoni, presidente de Al Granisel – vuole raccontare una storia, quella che abbiamo davanti. Vuole farlo partendo dall'opera di mio padre, Loris Guerzoni, e da qui tracciare una strada che vada avanti, non indietro. L'ispirazione è nel futuro, proprio per questo i giovani e la scuola, sono tematiche fondamentali”. Le stanze della Locanda Loris saranno abitate dai “ricordi” di Loris. Dalla galleria dei suoi personaggi. Dalle caricature, ricostruite attraverso le parole degli avventori dell’African bar dell’Osteriola, ai protagonisti della Resistenza. “Amore, politica e società, erano i temi più cari a Loris e questi rivivranno sulle tavole del Comunale”, conclude Ruggero Po. 

“In un tempo contraddistinto da una vera e propria emergenza di parole – ha commentato il regista Cristiano Governa – il Comune di Carpi ha avuto il coraggio di raccontare una storia in modo onesto senza il timore di apparire provinciale. Io sono un grande fan del condominio e, in particolare, delle sue miserie. Raccontare le storie giuste è fondamentale per poter poi riconoscere ciò ci troveremo di fronte in futuro. Loris era un intellettuale disertore. Un uomo contraddittorio. Nella sua opera si spazia dalla Resistenza ai filarini… perché si sa, gli uomini hanno combattuto non solo per liberare le proprie città ma anche per essere felici, innamorati. Loris Guerzoni ha raccontato le vite di chi aveva intorno, senza sconti. Con gli occhi ben aperti. Senza ipocrisia. E per me, raccontare quelle persone comuni, senza trucchi da quattro soldi, per dirla alla Raymond Carver, è un onore e un dovere”.

Jessica Bianchi

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