Nessuna spaccatura. Nonostante i malumori espressi da tempo, il separato in casa per eccellenza, Simone Morelli, pare aver fatto pace col Pd. L’accordo trovato in vista delle prossime amministrative potrebbe essere “un ticket” ha spiegato Simone Tosi nel suo intervento, che vedrebbe Alberto Bellelli e Simone Morelli candidati insieme, uno come sindaco e l’altro come suo vice. Un’operazione che ricorda tanto quella del 1996, di uliviana memoria, con Prodi premier e Veltroni vice. Una quadra tutt’altro che scontata per un partito che, soprattutto negli ultimi tempi, ha mostrato divisioni e fragilità. L’assemblea svoltasi ieri sera, lunedì 22 ottobre, al Circolo Giovanni Pascoli, è stata introdotta dal segretario Marco Reggiani; a lui il compito di ribadire come i risultati delle consultazioni abbiano espresso un giudizio positivo sull’azione di governo dell’attuale primo cittadino e uno più critico nei confronti della Giunta, considerata poco compatta. “Il risultato delle prossime elezioni è tutt’altro che scontato – ha affermato Reggiani – occorre unire e rafforzare il partito, creare una coalizione larga, puntare su proposte innovative ed essere disponibili a ricorrere allo strumento delle Primarie di coalizione”. Parole a cui è seguito un acceso dibattito, durante il quale hanno preso la parola anche il consigliere regionale Enrico Campedelli, l’onorevole Edo Patriarca e l’ex parlamentare Manuela Ghizzoni i quali non hanno fatto mistero della “situazione problematica” in cui versa il Partito democratico e hanno più volte ribadito la necessità di “condurre una campagna elettorale efficace ed efficiente anche dal punto di vista della comunicazione”. I presenti non hanno risparmiato critiche: a tanti, infatti, non è proprio andata giù la discesa in campo anticipata di Bellelli. Ma le luci della ribalta sono state tutte per il vicesindaco. Duro il suo intervento: “il Pd è un partito statico, zavorrato che deve imparare a parlare a un pubblico più largo ma nel quale credo, per questo motivo, rinnovo la mia lealtà a questa Giunta”. Il figliol prodigo pare dunque essere tornato a casa e annuncia, molto renzianamente, la “necessità di dar vita a comitati civici”. Un annuncio pubblico che ha rasserenato gli animi, un assist che Bellelli ha colto al volo: “sinora abbiamo lavorato bene – ha dichiarato – ma all’appello manca ancora qualcosa. I tempi sono complessi ma io ci metterò tutto il mio coraggio”. E ora che i mal di pancia di Morelli fanno parte del passato, l’idea è che la segreteria di partito si impegni nella costruzione “del cantiere delle idee della Carpi del futuro e del programma” insieme a una coalizione larga per contrastare così l’avanzata delle opposizioni e allontanare il rischio – tutt’altro che recondito – del ballottaggio. L’appello alle liste civiche – attuali e future – è stato lanciato. Chi vorrà condividere obiettivi e linee programmatiche sarà il benvenuto e, qualora, una lista volesse proporre un nome, il Pd sarà disponibile a confrontarsi sui candidati attraverso lo strumento delle primarie. Sulla posizione di Carpi Futura non v’è ancora certezza, malgrado la chiusura totale di certi esponenti alla proposta di coalizione del partitone infatti, la spaccatura interna alla lista si sta facendo evidente. Lo scivolamento anelato da certuni verso il centrodestra infatti pare non convincere tutti. Ma questa, è un’altra storia. Per ora.
Jessica Bianchi