Piccoli gesti che fanno la differenza

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“E’ stata un’esperienza davvero straordinaria che ci ha permesso di metterci in discussione, confrontarci e portare a casa tante idee interessanti oltre ad averci riempito gli occhi e il cuore di bellezza”. Sono queste le entusiaste parole di Rita Sabbadini, volontaria di Avis Carpi da oltre trent’anni, di ritorno dal viaggio a Toronto, organizzato in occasione del 65° anno di vita dell’associazione cittadina.

In trenta sono volati in Canada per scoprire la bellezza di quella terra, dalla giovane quattordicenne Sara sino al 77enne Emilio.

“Abbiamo trascorso dieci giorni a spasso nell’Ontario – prosegue Rita – tra le spettacolari Cascate del Niagara, riserve naturali e le innumerevoli attrazioni della bellissima Toronto, accompagnati dalla volontaria italo – canadese Bonnie Rubins: guida d’eccezione ci ha condotti alla scoperta degli angoli più suggestivi e nascosti di questo straordinario territorio tutto da scoprire”. Ma il viaggio ha rappresentato anche la preziosa occasione per conoscere da vicino la Canadian Blood Services, costola della Croce Rossa canadese nonché omologo di Avis nel Paese. “Siamo stati accolti con gioia e tanta ospitalità. Il direttore ha persino premiato i due nostri ex donatori Ombretta Marchi ed Emilio Severi, entrambi giunti alla centesima donazione, con la spillina a forma di goccia con tanto di foglia d’acero con la quale vengono insigniti i donatori canadesi che hanno raggiunto il medesimo ragguardevole traguardo. Davvero una grande emozione”, sottolinea Rita.

Non sono poi mancati gli spunti: “in Canada la prima donazione può essere fatta già a partire dai 17 anni. Quando abbiamo chiesto se servisse il consenso dei genitori, tutti hanno sgranato gli occhi e, increduli, ci hanno risposto con una naturalezza davvero spiazzante: per fare un regalo, hanno argomentato, non è necessaria l’autorizzazione di nessuno.

Presso la Canadian Blood Services vigono alcune regole che abbiamo trovato funzionali e che pertanto riporteremo alla direzione dell’Avis provinciale”.

Qualche esempio? Il peso di 50 chilogrammi, fissato in Italia come limite per la donazione, in Canada è invece un parametro che deve essere valutato in rapporto all’altezza. Inoltre, prima di effettuare il prelievo, al donatore viene sempre misurata la temperatura corporea per verificare che non vi siano delle infezioni in atto. Al termine della donazione poi viene applicato un bel cerotto colorato, non un anonimo cerotto di carta come avviene nella nostra città, in questo modo quando i donatori tornano a casa, i loro figli – così come parenti, colleghi di lavoro o amici – sanno dove sono stati mamma e papà. Una sorta di pubblicità progresso; un modo semplice per promuovere la bellezza e l’importanza della gratuità e del dono, per favorire il benessere e la salute dell’intera collettività.

Be nice to me, I’m new (Sii carino con me sono nuovo) è invece il motto che recita l’adesivo a forma di goccia consegnato a tutti i neo donatori: un modo davvero simpatico per far capire allo staff che si trovano di fronte a persone inesperte alle quali prestare la massima attenzione”, sorride Rita Sabbadini.

Piccoli accorgimenti e attenzioni che, se adottati, possono fare la differenza.

Jessica Bianchi

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