La sfida più dura con cui dovrà misurarsi la nostra città è certamente quella dell’accudimento e della cura. L’allungamento della vita, il progressivo invecchiamento della popolazione e lo sfaldamento delle famiglie costituiscono un mix a dir poco esplosivo. In un quadro tutt’altro che roseo, nel quale demenze in primis e patologie croniche contraddistingueranno una fascia sempre più consistente di persone, pubblico e privato devono unire forze e idee, anche contaminandosi nelle modalità operative, per essere all’altezza del compito e rispondere a bisogni complessi. Comunità alloggi, appartamenti protetti, posti in residenze dedicate alla gestione di anziani affetti da demenza, portierato sociale e, soprattutto, un concreto rafforzamento delle cure domiciliari. Sono solo alcuni dei provvedimenti da adottare per assicurare la tenuta di un tessuto sociale già fortemente compromesso. Con l’adozione del nuovo Piano Sociale di Zona sono numerose le azioni che nasceranno; tra queste spicca la costituzione di un Nucleo Alzheimer: “un insieme di operatori specializzati sul tema delle demenze. Persone, individuate all’interno delle nostre case residenza per anziani, in grado di rispondere a bisogni complessi e di fungere da supporto”, sottolinea il sindaco, Alberto Bellelli. Un gruppo capace di sostenere i malati, preservandone la sicurezza: “il wandering – prosegue il primo cittadino – rientra tra i comportamenti più preoccupanti che possono manifestarsi in un malato di Alzheimer ancora in grado di deambulare. Tali episodi di vagabondaggio, infatti, possono mettere i nostri cari in serio pericolo: ecco perché creare ambienti sicuri, con punti di riferimento precisi, è fondamentale, affinché questi malati dalle diminuite capacità cognitive e di percezione, sappiano ritrovarsi”. Per Alberto Bellelli il lavoro congiunto tra “Amministrazione e Azienda sanitaria” è prioritario per “innalzare il livello qualitativo dei servizi resi alla cittadinanza. Nel corso del tempo, le nostre strutture hanno cambiato pelle, adattandosi alle domande specifiche di una platea ampia e caratterizzata da bisogni complessi. Il nostro compito è quello di offrire risposte ad hoc, misurate e pensate, ritarando continuamente l’offerta”.
“I pazienti affetti da demenza con disturbi del comportamento sono in continuo aumento negli ultimi anni – conferma anche la direttrice del Distretto sanitario di Carpi, Stefania Ascari – è quindi molto importante, per non dire prioritario, avere servizi sempre più specializzati nelle nostre strutture e adeguare, a livello di Distretto, la risposta ai bisogni sanitari, in modo da aiutare le famiglie nei momenti più difficili della gestione della malattia, studiando le terapie più appropriate per i pazienti e condividendo i corretti comportamenti da promuovere nel contesto di vita di ciascun utente”.
Prosegue con successo anche la sperimentazione condotta nei due palazzi Erp di via Belgrado, tesa a combattere la solitudine e a favorire l’aggregazione: “abbiamo iniziato la briscola intergenerazionale. Grazie all’aiuto de I Giovani per Carpi – spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Daniela Depietri – una volta al mese, gli anziani giocano con i ragazzi, dando vita a preziosi momenti di scambio reciproco. In questa sperimentazione, grazie alla cooperativa Anziani non solo, abbiamo coinvolto gli esercenti affinché fungano da vere e proprie antenne. Interlocutori privilegiati, i negozianti possono infatti ricoprire un ruolo fondamentale per individuare immediatamente comportamenti anomali o disturbi cognitivi. Molti di loro hanno aderito con entusiasmo e in un giorno stabilito della settimana offrono promozioni agli Over 75: una piega scontata dalla parrucchiera, un caffè pagato al bar… A settembre poi, – prosegue Depietri – promuoveremo degli incontri con le Forze dell’Ordine su temi importanti come, ad esempio, quello delle truffe. Le nostre assistenti sociali hanno inoltre rilevato che molti anziani un tempo confinati tra le mura domestiche hanno iniziato a uscire di più, a socializzare”. Sul tema delle lunghe liste d’attesa per poter accedere alle strutture protette comunali, Depietri spiega che è al vaglio un “progetto per poter aiutare concretamente le famiglie in graduatoria che non riescono a usufruire del servizio. Stiamo cercando le risorse necessarie per offrire risposte concrete a coloro che non possono permettersi una struttura privata a causa degli alti costi”. Tra le novità, oltre all’annunciato inizio dei lavori del Care Residence a settembre, vi è poi il tavolo costituito insieme alle cooperative sociali per studiare “percorsi e progetti personalizzati per i disabili anziani. Una sfida del tutto nuova per noi ma resasi ora necessaria”, ha concluso l’assessore Daniela Depietri.
Jessica Bianchi