I cittadini chiedono più verde

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Fasce boscate intorno alla città, campagne piantumate di siepi e arbusti, grandi parchi urbani, salvaguardia e manutenzione del verde cittadino, una maggiore sensibilizzazione degli agricoltori e l’istituzione di un canale diretto con Aimag per segnalare le tante micro discariche abusive che punteggiano il territorio: sono queste le azioni su cui sarebbe necessario investire ogni sforzo secondo Claudio Bellesia, fondatore, 27 anni fa, dei Saltafossi, storici promotori della FosBike a San Marino di Carpi. Il gruppo riunisce una quindicina di amici, tra i 18 e i 60 anni, uniti da due grandi passioni: la mountain bike e la natura. “Allenandoci più volte alla settimana – racconta Claudio, titolare di Bio Bike riparazioni – in mezzo al verde, abbiamo sviluppato una certa sensibilità ambientale. Sai da cosa si riconosce una due ruote dei Saltafossi? Dall’elastico verde che c’è sul manubrio, utilissimo per tenere fermi i rifiuti che ci fermiamo a raccogliere”. Da tempo i componenti del gruppo sfalciano volontariamente, insieme ad alcuni cittadini, sei aree verdi della frazione, hanno dato il via alla piantumazione del Cavo Lama e segnalano i tanti abbandoni di pattume, domestico e industriale, nelle campagne. Il gruppo collabora anche con Legambiente per la pulizia dei fossi: “il degrado, la maleducazione e la scarsa sensibilità della cittadinanza sono palpabili. Nonostante gli sforzi profusi, la spazzatura è ovunque. Pedalando tra le campagne – prosegue Claudio – ci imbattiamo continuamente in vere e proprie discariche abusive a cielo aperto: cumuli di copertoni, laterizi, fusti… è necessario introdurre un sistema di controllo efficace. Si dovrebbe creare un filo diretto con Aimag, attraverso l’istituzione di una mail dedicata al tema degli abbandoni. Sarebbe anche auspicabile che, all’interno della municipalizzata, venisse introdotto un gruppo di lavoro, un organo specifico in grado di intercettare le prove che questi cittadini incivili lasciano sul campo. Non è difficile, infatti, scorgere tra i rifiuti scontrini, vecchi cellulari… grazie ai quali è possibile risalire ai colpevoli e punirli, tentando così di arginare questo malcostume”. Una città come la nostra che si fregia del titolo di “città dello sport, – continua Claudio Bellesia – come può trascurare temi quali la salute e l’ambiente? Non sono forse strettamente correlati? Due anni fa i nostri amministratori avevano pubblicamente affermato che a Carpi non si sarebbe più costruito. Cemento zero, avevano proclamato! Nulla di più falso: in città si continua a edificare senza posa”, rifacendosi a un Prg vecchio di quasi vent’anni, strumento di sviluppo obsoleto e assolutamente inadeguato a partire dai cambiamenti sociali che hanno investito il nostro territorio. Il calo demografico è una realtà e il terreno agricolo un bene finito, perchè dunque si continua a cementificare il territorio anziché difenderlo? “I cittadini hanno bisogno di natura e lungimiranza”, non di nuovi muri o poli commerciali. Ma al tema caldo della salvaguardia del verde urbano si somma anche la necessità, sempre più urgente, di tutelare le nostre campagne. Lande sempre più silenziose e spopolate: in passato i fossi erano pieni di pesci e anfibi. Tinche, pesci gatto, orologi, rane, salamandre, persino anguille… tra i prati e i cespugli si potevano scorgere farfalle, lucciole, uccelli di ogni genere. Oggi questa preziosa fauna, indicatore prezioso del benessere di un eco sistema, è scomparsa. Della biodiversità non vi è più quasi alcuna traccia. Le acque sono putride. Morte. Nulla vi sopravvive. 

“Le campagne sono vuote… gli agricoltori hanno una grande responsabilità in questo. Per far cassa i contadini devono ricorrere a massicce dosi di diserbanti e a prodotti chimici, di sintesi, per la concimazione.  Perchè l’Amministrazione Comunale non organizza un tavolo di lavoro per riunire gli agricoltori del nostro territorio e sensibilizzarli circa l’impoverimento dell’ambiente agricolo e, magari, prevedendo sgravi fiscali per chi piantuma i propri terreni? Siepi, cespugli, piante perimetrali potrebbero così tornare a ospitare la fauna, ridandoci ossigeno”. Ossigeno, frescura e bellezza sarebbero garantiti anche attraverso l’istituzione di grandi aree verdi in città: “il Parco Lama è un’occasione perduta di cui non mi capacito. Ben vengano il Parco della Cappuccina, il Parco della Fondazione… insomma qualsiasi area capace di dare respiro e spazio alla natura. Acqua, aria, terra… sono gli unici elementi che possono dare futuro, innalzando la qualità della vita. Salviamo il verde, incentiviamolo”, è l’auspicio di Claudio Bellesia. Carpi ha bisogno di parchi, aree boscate prive di infrastrutture – d’altronde di giostrine per bambini ne abbiamo già abbastanza – con prati fioriti dove gli uccelli possono trovare cibo, con cespugli nei quali la fauna possa trovare rifugio. Zone che non presuppongono una manutenzione continua e onerosa da parte del Comune, come l’Ex Crea per intenderci, nelle quali le tante associazioni ambientaliste del territorio potrebbero dare una mano. “Per i Saltafossi sarebbe un piacere farlo”, sorride il fondatore del gruppo amico della natura.

Jessica Bianchi

 

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