Quando la poesia si fa largo nei momenti più tragici del vivere

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Il maggio del 2012 resterà impresso a fuoco nella nostra mente. Una cicatrice indelebile. Uno spartiacque tra un prima fatto di certezze e spensieratezza e un dopo segnato dall’angoscia. Il terremoto ci ha cambiati. Tutti. In profondità. La natura ha rivendicato la sua presenza, ricordandoci la sua potenza distruttrice. Una terra improvvisamente matrigna ha levato la sua voce e nulla è stato più come prima. Di quei terribili momenti, di quella parentesi di sospensione dalla realtà, ognuno di noi serba ricordi precisi. Dov’era. Cosa stava facendo durante le scosse. A chi pensava mentre tutto sembrava finire.
Tanti hanno cercato di dimenticare. Di lenire la paura e l’incertezza con la rimozione. Il più umano tra i meccanismi difensivi della nostra mente. Ricordare però ha un valore profondo. Essere consci di ciò che è accaduto è fondamentale per costruire case e aziende più sicure, per evitare altre vittime, per sapere come muoversi in caso di emergenza e, soprattutto, per elaborare quel vissuto di dolore.
“Mi sono resa conto – spiega la scrittrice carpigiana Ivana Sica che ha appena dato alle stampe il suo nuovo romanzo, Alla fine di questa giornata – che a sei anni di distanza, si parlava sempre meno del sisma. Certo rievocare le tragedie è complesso ma sono convinta che di quell’avvenimento servisse una testimonianza scritta. Una memoria collettiva in grado di comporre quanto accaduto. Un ricordo, dei giorni che nel maggio 2012 sconvolsero la nostra bella Emilia, a più voci. Intimo e sentito”. Il libro Il rumore della terra è nato così, in punta di piedi, grazie al materiale raccolto da Ivana nel corso dei due laboratori di scrittura creativa che ha tenuto nella primavera di quest’anno presso la Biblioteca Loria e in collaborazione con l’Università della Libera Età Natalia Ginzburg. “Temevo che i partecipanti si spaventassero di fronte a una tematica così ostica e invece i loro elaborati mi hanno davvero stupita per delicatezza e potenza espressiva. Tutti si sono messi in gioco”, prosegue la scrittrice.
Si sono così composti tanti pezzi di un enorme puzzle in grado di tracciare una fotografia quasi completa di quell’evento.
“Ogni narrazione – si legge nella prefazione di Ivana al testo – riesce a dar voce a un aspetto del vissuto: la mamma terrorizzata dal non trovare in vita la propria figlia, la figlia che vuol mettere in salvo la madre anziana, la solidarietà, il gatto che vive in appartamento, il medico che aiuta i pazienti ricoverati, il ladro, chi è lontano da casa, e tanto altro, come la poesia che, tenacemente, si fa strada anche nei momenti più tragici del vivere”. Ivana Sica, dopo averne selezionato 12, ha spedito i racconti alla casa editrice historica ed è nato Il rumore della terra: “nel libro non vi è traccia di tristezza; a emergere ci sono invece la forza, la tenacia e il desiderio di rinascita degli emiliani”.
Il rumore della terra, disponibile in libreria e sulle varie piattaforme on line, verrà presentato giovedì 28 giugno, alle 21, all’Auditorium della Biblioteca Loria, da Ivana Sica, insieme al professor Pietro Marmiroli.
Jessica Bianchi

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