Alla scoperta di Rondoni e Rondini

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La sezione carpigiana della Lipu, in collaborazione con il Castello dei Ragazzi, Ceas, PandaCarpi – Oasi Wwf La Francesa, Circolo Naturalistico Novese e AsOER Associazione Ornitologi Emilia Romagna presenta Alla scoperta di rondoni & rondini in centro a Carpi, manifestazione inserita all’interno del Festival dei Rondoni 2018. L’appuntamento, dal sapore del tutto speciale, si terrà sabato 23 giugno, a partire dalle 17,30 (il ritrovo è previsto presso il Castello dei Ragazzi). Un’occasione preziosa per ammirare la Carpi delle rondini e non solo. Uccelli migratori straordinari e preziosi che popolano numerosi angoli cittadini e, anno dopo anno, continuano a tornare, dopo aver percorso migliaia di chilometri, alla Corte dei Pio per nidificare.
“Ci dedicheremo ad attività ludico-didattiche pensate per i più piccoli sulle sagome e sul volo di rondini e rondoni – spiega Daniela Rustichelli, delegata della Lipu Carpi – poi, intorno alle 18,30, proporremo alla cittadinanza di accompagnarci lungo le vie, i porticati e le piazze del centro storico, per scoprire insieme i Monumenti vivi della nostra città: chiese e palazzi da tutelare come siti riproduttivi di specie di notevole importanza ecologica che si riproducono in ambiente urbano. Osserveremo dal vivo il volo festoso dei rondoni giunti ormai al culmine della loro stagione riproduttiva e prossimi alla partenza migratoria. Inoltre avremo l’occasione di ammirare le famiglie di rondini che abitano i nidi sotto i portici, alcune delle quali in questo periodo intente ad allevare i piccoli della prima covata. La nostra visita si interromperà alle 19,30 per riprendere alle 21,30. All’imbrunire, infatti, sarà il momento migliore per monitorare, sempre in centro storico, una parte di fauna notturna che, solitamente, passa inosservata: con il bat detector, alla presenza del dottor Luca Bagni dell’oasi La Celestina di Campagnola Emilia, cercheremo di individuare la presenza dei pipistrelli, passeggiando non solo per vie e piazze, ma anche per i giardini pubblici e nelle vicinanze delle aree verdi. Inoltre, nelle strade intorno alla piazza censiremo la presenza in aumento del geco comune: lo scorso anno nelle notti di luglio e agosto se ne contavano più di 40 per ogni uscita di controllo. Insomma, il 23 giugno costituirà per noi un prezioso momento per sensibilizzare le persone circa un patrimonio che, il più delle volte, viene ignorato malgrado la sua straordinaria importanza per la salute e la bellezza dell’ambiente”. Protagonista indiscusso di questa edizione del Festival sarà l’entusiasmo dei volontari Lipu per il successo ottenuto dai loro nidi artificiali posti sulla facciata della Chiesa di Sant’Ignazio in restauro, tradizionale approdo dei rondoni. “Dal momento che quelli naturali sono stati coperti dai ponteggi del cantiere – prosegue Daniela –  abbiamo preparato tre moduli da cinque nidi artificiali ciascuno. Un intervento innovativo ideato dal dottor Mauro Ferri di AsOER, tra i primi realizzati in Italia, dopo quelli in San Petronio a Bologna e all’Ospedale Maggiore di Parma”. I moduli sono stati studiati a misura di rondone per “ricreare i fori dei coppi aperti dove solitamente questi straordinari uccelli fanno il nido. Dai nostri controlli e da quanto ci riferiscono gli operai del cantiere, quasi tutte le celle dei tre moduli sono occupate e come ci ha informato l’ingegner Colla, responsabile dei lavori, nonostante la presenza di montacarichi, rumore e la continua presenza dell’uomo nelle immediate vicinanze, intorno ai nidi vi è un continuo turbinio di voli, grida e frenesia da parte dei rondoni”.
Il rondone arriva in città in aprile per riprodursi e fare poi ritorno nelle calde terre d’Africa intorno alla fine di giugno: “il festival si tiene proprio nel periodo culminante del richiamo degli adulti – prosegue la delegata della Lipu di Carpi – affinché i piccoli, ormai cresciuti, escano per la prima volta dal nido. Da quel momento in poi, la loro vita sarà per sempre in volo. Da quando spiccano il volo, infatti, i maschi condurranno la loro intera vita volando, mentre le femmine interromperanno il loro moto perpetuo solo due settimane l’anno per la deposizione delle uova e la cova. Il becco di questi uccelli – svela Daniela – è una sorta di sacchetto pronto a incamerare il plancton aereo, ovvero tutti gli insetti volatori che trovano lungo il proprio cammino. I rondoni si lavano, si accoppiano e dormono in volo, sfruttando le correnti ascensionali. Alla sera, dopo l’ultimo pasto, si adagiano sull’aria calda, arrivando a quote altissime, fino alle prime luci del mattino quando tornano ad abbassarsi per fare colazione”.  Siete tutti invitati sabato 23 giugno per ammirare questi piccoli, protetti e graditi ospiti.
Jessica Bianchi

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