Arrivederci e grazie dottor Schena

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Stimato al di fuori dei ristretti confini locali, meno all’interno delle quattro mura di palazzo dove non ha trovato credito sufficiente per essere riconfermato, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Giuseppe Schena, in occasione della presentazione del Bilancio di mandato 2014-2017, ha accanto a sé Giorgio Righetti, direttore generale Acri, l’associazione nazionale che raggruppa le 86 fondazione, e Stefano Cosma del Dipartimento di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia; di fronte  siedono il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Paolo Cavicchioli e il professor Francesco Pellicano per l’Università di Modena e Reggio. 

“L’apertura verso l’esterno”, come “cifra della consigliatura”, ha avuto “pro e contro” secondo il direttore Acri che giustifica la partecipazione della Fondazione Crc al Fondo Atlante come “obbligo da onorare per evitare danni al Paese”, ammettendo che “è andata peggio di come ci aspettavamo”. Righetti sottolinea i punti di forza di una gestione che, in questi anni difficili, è riuscita nell’intento di preservare il patrimonio, incrementandolo del 4% e garantire l’attività erogativa in un contesto nazionale in cui si è passati da 1 miliardo e 700 milioni di erogazioni nel 2008 a meno di 900 milioni nel 2013.  L’accreditamento presso Acri di una Fondazione medio piccola come quella di casa nostra si spiega con alcune scelte che hanno caratterizzato il cambio di passo di questi quattro anni: a Schena è toccato l’ingrato compito di riallineare a valori di mercato il patrimonio procedendo alla svalutazione (complessivamente circa 50 milioni di euro) delle attività finanziarie immobilizzate e consentendo una rappresentazione più puntuale. L’impatto delle minusvalenze si è fatto sentire considerando i valori di bilancio (da 321 milioni nel 2013 a 277 nel 2017) ma nella realtà, in base ai valori di mercato, il patrimonio è passato da 253 milioni a 263. E’ stata ridotta la rischiosità del portafoglio introducendo fondi assicurativi e polizze non presenti nel precedente bilancio e investimenti a elevata stabilità in Banca d’Italia e Cassa Depositi e Prestiti.  A sottolineare la positività della diversificazione degli investimenti anche Acri per bocca di Righetti.  Schena lo ha definito “un intervento di manutenzione straordinaria effettuato garantendo comunque l’abitabilità, nonostante il cantiere molto impattante”. Perché le erogazioni sono state pari a 18 milioni nel quadriennio a sostegno di oltre 350 progetti. “Nel 2016 la Fondazione di Carpi – ha sottolineato – ha erogato 43 euro per abitante (25 Fondazione di Mirandola, 36 Fondazione di Modena, 45 Fondazione di Vignola, 12 Fondazioni del Nord Est)”. Altra novità di questo mandato è stata l’introduzione dei bandi per accedere alle erogazioni: definendo obiettivi, condizioni di accesso, criteri di selezione e indicatori di efficacia delle proposte, “si è limitato il potere discrezionale del Consiglio di Amministrazione”. 

Sempre in questi quattro anni è stata approvata la riduzione dei componenti del Consiglio di Indirizzo da 19 a 17 e la modifica della composizione del Consiglio di Amministrazione per garantire le pari opportunità. “Ne abbiamo azzeccate parecchie, ne abbiamo sbagliate alcune, ma possiamo essere fieri del lavoro fatto: ognuno può verificare le motivazioni delle scelte che gli organi hanno assunto e sono stati perseguiti gli scopi di missione in aderenza agli obiettivi”. In una parola: trasparenza, senza la quale non ci sarebbe stata apertura.

Sara Gelli

 

 

 

 

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