Perché sono contrario al progetto di Lugli

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“Siamo sicuri che spostare il tracciato della ferrovia oltre il Parco Lama costi di più della rotatoria con sottopasso ferroviario in viale Ariosto? Calcolando che in linea di massima servono 5-6 milioni di euro al chilometro, per realizzare il raccordo intorno a Carpi occorrerebbero 10-15 milioni. Non meno di quanto si dovrebbe ipotizzare per la realizzazione della rotonda e per l’esproprio dell’area dell’ex Cantina all’interno della quale realizzare il parcheggio”. Roberto Benatti (Forza Italia) è già intervenuto sulll’argomento in Consiglio Comunale e spiega quali sono i dubbi e le perplessità in relazione al progetto già esistente redatto dall’ingegner Fernando Lugli. La proposta dell’ingegner Lugli “non mi piace – sostiene Benatti – perché costringe chi viene da via Roosevelt e deve andare in via Manzoni ad allungare la strada passando per via Tre Ponti, facendo il sottopasso, attraversando la rotonda per imboccare viale Ariosto e da lì andare su viale Manzoni. E viceversa. Oggi quel passaggio a livello “è lento, ma non è che sia sempre chiuso. In condizioni normali, si aspetta un turno di semaforo e si svolta a destra”.
La discussione sul superamento del passaggio a livello all’incrocio tra via Roosevelt, Manzoni, Ariosto si fa sempre più animata: una fase indispensabile per individuare la miglior soluzione possibile a patto che non se ne discuta per altri vent’anni. Se il progetto della rotonda in via Rooosevelt costringe a un percorso “più tortuoso di quello attuale”, quali sono le alternative?
L’ingegner Massimo Barbi, altro esponente di Forza Italia in Consiglio Comunale, sta predisponendo un progetto ma Benatti anticipa le proposte.
“Nel medio termine si potrebbe realizzare un sottopasso/sovrappasso sul passaggio a livello solo per viale Ariosto (in verde nella foto) e, contestualmente, pensare a un secondo sotto/sovrappasso su via Girolamo da Carpi verso via Manzoni (in rosso nella foto)” afferma Benatti che poi elenca le alternative nel breve periodo, a costo più basso e di minor impatto, realizzabili senza grandi impegni di spesa. “Basta guardare la foto per capire che c’è tutto lo spazio per allargare il passaggio a livello evitando il doppio turno per chi viene da Cibeno (dando così il semaforo verde contemporaneamente a entrambe le corsie che provengono da Cibeno). E’ possibile introdurre semafori intelligenti, sensibili cioè alle effettive code di veicoli presenti così come evitare il doppio treno che costringe ad aspettare per lungo tempo il passaggio di entrambi i convogli, ma la gestione dei treni e delle sbarre da qualche anno a questa parte, è peggiorata anziché migliorare”.
La presenza del passaggio a livello nella zona del centro di Carpi risulta anacronistica: restiamo una città che, pur aspirando alla modernità, conserva tratti del passato, tipici di un contesto rurale ormai sorpassato. Fra trent’anni sarà ancora così?
Sara Gelli