La storia di Giulia e della cavalla che non poteva saltare

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Il 27 dicembre hanno festeggiato il loro primo anno insieme e nonostante le difficoltà iniziali adesso sono più affiatate che mai. Non è la storia di due innamorati, però il sentimento che lega Giulia Bigarelli, carpigiana classe 1996, e Zatoya HBC, di 13 anni, è molto simile all’amore, e la loro storia è un invito a non arrendersi mai.
“Mi sono innamorata di Zatoya al primo sguardo – racconta Giulia – e l’ho voluta fortemente con me, nonostante tutti mi dicessero che non sarebbe più riuscita a gareggiare. E’ dalle scuole elementari che condivido la mia vita con i cavalli e non potrei più farne a meno. Tutte le bambine della mia età volevano fare danza, pallavolo o nuoto, mentre io non desideravo altro che montare in sella a un cavallo e vedere il mondo dalla sua prospettiva. Ho gareggiato per anni con altri cavalli, ma con nessuno si è mai creata un’intesa così speciale come con Zatoya HBC”.
Come vi siete conosciute?
“Stavo cercando un compagno di gare per salire di categoria e quando ho visto per la prima volta i video di Zatoya su un annuncio online, sono subito rimasta colpita dalla sua bellezza ed eleganza. Era una cavalla con un passato di premi e riconoscimenti che aveva terminato a nove anni la sua carriera a causa di un infortunio, trascorrendo l’ultimo periodo della sua vita come fattrice e infatti aveva appena partorito tre puledri. Nell’inserzione c’era anche scritto chiaramente che la cavalla non veniva venduta a uso sportivo”.
E poi, cosa è successo?
“Decisi lo stesso di incontrarla, e me ne innamorai al primo sguardo. I cavalli, alcuni esemplari in particolare, hanno il potere di trasmettere sin da subito delle sensazioni positive e rivelatrici. In ciascuno di loro si nasconde un maestro che aspetta, pur senza voce, di insegnarci molto. Io capii che era destino che ci trovassimo e che avevamo bisogno l’uno dell’altra. Così, nonostante non potei provarla perchè era ferma da troppo tempo e aveva partorito da pochi mesi, presi ugualmente la decisione di acquistarla con i miei ultimi risparmi. I primi tempi sono stati molti difficili perché era diffidente e disabituata agli allenamenti da gara. Inoltre era restia a farsi comandare a causa del suo carattere dominante. La prima volta che le sono in salita sella si è agitata fino a farmi cadere, ma non ho mollato perché sentivo che nemmeno lei voleva rinunciare. Andavo a trovarla in scuderia tutti i giorni, anche per tre ore consecutive quando era necessario, e lavoravamo insieme intervallando le fatiche a tante coccole. Il mio istruttore Arnaldo Bologni, ex olimpionico nonché ultimo cavaliere italiano ad aver vinto il Gran Premio a Piazza di Siena, ci ha aiutate e così abbiamo iniziato a fare le prime gare, ottenendo sin da subito tanti piazzamenti e soprattutto in categorie sempre più alte. Adesso siamo a un passo dal ritirare il secondo grado per fare le gare di livello più importante, ovvero i Gran Premi. Ci ho messo 12 anni di equitazione per trovare il cavallo della mia vita e lei lo sarà per sempre. Anche quando arriverà il giorno in cui dovrò ritirarla dalle competizioni, cercherò un posto vicino a casa dove tenerla e magari farle fare anche un puledro da crescere e allenare”.
La prossima gara a cui parteciperete?
“Abbiamo in mente alcune competizioni internazionali e vorrei partecipare con lei a Fiera Cavalli. Arrivata a questo punto mi riterrò comunque soddisfatta in qualsiasi modo andrà. Non è facile conquistare la stima e la collaborazione di un cavallo e con Zatoya posso dire di aver già vinto”.
Chiara Sorrentino

 

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