Grazie a un post pubblicato su una pagina Facebook dedicata alla compravendita di oggetti usati una mamma ha ritrovato il passeggino che le era stato rubato nell'androne di casa sua. Sono i primi di ottobre del 2017 quando Sara Colombini scendendo nel sottoscala della sua abitazione di Corso Alberto Pio si accorge che le è stato sottratto il passeggino di una nota e prestigiosa marca norvegese. Immediatamente Sara chiede informazioni ai negozianti dei dintorni che testimoniano di aver visto una giovane donna con figlio di circa 4 anni al seguito passare sotto i portici con un passeggino esattamente identico al suo. Ma non finisce qui. La mamma, amareggiata per lo spiacevole episodio, si reca dai carabinieri per sporgere denuncia presentando il numero di telaio del passeggino. Inoltre, consapevole del potere dei social network decide di non lasciare nessuna strada intentata e pertanto pubblica sul gruppo “Essere mamme a Carpi e dintorni” la foto del passeggino invitando chiunque l'avesse visto a contattarla, e scatenando la comprensibile indignazione di molte mamme e amiche. Ed è stata proprio una sua amica a notare una settimana fa un post pubblicato su una pagina dedicata alla vendita di oggetti usati. L'annuncio aveva per oggetto la vendita di un passeggino della stessa marca, modello e colore di quello sottratto a Sara. Fingendosi interessata all'acquisto, l'amica contatta quindi l'autrice dell'annuncio e sabato pomeriggio lei, Sara e il marito si recano a casa sua dove trovano conferma ai loro sospetti. Il numero di telaio è esattamente lo stesso e la descrizione fisica della donna corrisponde a quella che era stata fatta dai testimoni del furto. È inoltre suo figlio a togliere definitivamente ogni dubbio quando con candore rivela che la madre è in possesso del passeggino solo da 3 mesi, proprio lo stesso periodo di tempo intercorso dal furto. Davanti all'evidenza dei fatti la venditrice rinuncia a ogni pretesa sul passeggino, e pur senza ammettere lo scippo lascia che i legittimi proprietari se lo riportino a casa. Una brutta storia a lieto fine che dimostra come i social network accorcino le distanze tra le persone, rivelandosi utili alleati per smascherare ladri e truffatori.
Chiara Sorrentino