Una pianta per smettere di fumare

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Molti poeti e scrittori inglesi si sono ispirati alla pianta del maggiociondolo per evocare liriche e immagini fantastiche. Lo stesso Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli, lo fece protagonista di una sua opera offrendogli il ruolo del Laurelin, l’albero mitologico che emanava luce aura su tutta la terra di Valinor. Forse ciò che più suggestiona del maggiociondolo, oltre alla magnificenza dei suoi fiori gialli, è lo strano comportamento dei suoi semi: inspiegabilmente risultano tossici per gli umani e innocui per molti animali selvatici.  Il nome latino della pianta è Cytisus laburnum L. o Laburnum anagyroides. E’ una fabacea, cioè una leguminosa come i fagioli e le fave, tuttavia non è edibile e si distingue per un legno forte e robusto tanto da meritare l’appellativo di falso ebano (o avorniello). La pianta è interessante anche da un punto di vista farmacologico. Infatti dai suoi misteriosi semi si ottiene una sostanza chiamata citisina, conosciuta sin dagli Anni ‘60 per la sua capacità di disassuefare dal vizio del fumo. Sono passati molti anni e adesso, finalmente, è possibile trovare la citisina pura in tutte le farmacie italiane.
Il via libera per il suo utilizzo è stato dato nel 2011 grazie a un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine. In seguito sia la Cochrane sia molti studi comparativi hanno confermato che la citisina, grazie a un’azione nicotino-simile può diminuire i sintomi da astinenza e la gratificazione indotta dal fumo di sigaretta addirittura meglio della classica terapia sostitutiva nicotinica.  I vantaggi non sono solo in termini di efficacia ma anche di costi. Secondo il protocollo terapeutico esistente è prevista l’assunzione di 100 capsule totali contenenti 1,5 mg di citisina per una durata massima di venticinque giorni di terapia e un costo di circa 30-35 euro. Niente male!
Comunque è sempre necessario informare il paziente riguardo ai rari effetti collaterali che possono comparire con la citisina, sulle possibili interazioni con farmaci o integratori e sulle controindicazioni esistenti per una determinata categoria di pazienti. Ovviamente ogni aspetto della terapia dev’essere sotto la stretta supervisione del medico e il farmacista può preparare la citisina capsule in forma galenica solo in presenza di ricetta magistrale. Non essendoci ancora in Italia il farmaco registrato, potrebbe essere una buona occasione per i farmacisti dotati di laboratorio galenico anticipare i tempi e approvvigionarsi il prima possibile del principio attivo. Per tutti gli utenti che fossero invece interessati alle farmacie che già la preparano invito a consultare il sito del progetto Citex.

 

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