Stop alla violenza sulle donne

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Oggi, venerdì 25 novembre ricorre la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Ci riguarda da vicino perché sono state quasi 4mila le donne vittima di violenze che, nel periodo dal 2011 al 2015, hanno ricevuto le cure nella rete modenese dei Pronto soccorso. Solo nel corso del 2015 gli accessi sono stati 645 in base ai dati dell’Osservatorio della Provincia di Modena dedicato alla violenza sulle donne. Aumentano le violenze in famiglia: i dati relativi al 2015 evidenziano 327 accessi per aggressione da parte di persone al di fuori della cerchia familiare (erano 574 unità nel 2011) e 318 accessi per aggressione da parte di coniuge, convivente, familiare (erano 234 unità nel 2011). Quasi il 30 per cento degli accessi riguarda donne in età 35-44 anni; nel 73,5 per cento degli accessi si tratta di donne italiane.
Tra i dati raccolti dall’Osservatorio sulla violenza di genere, presentato nel corso di un incontro in Provincia, figurano anche quelli relativi alla rete dei Consultori dell’Ausl e quelli sui casi di violenza sessuale gestiti dall’accettazione ostetrico-ginecologica del Policlinico di Modena dove, dal 1° febbraio 2015, è stato avviato il percorso dedicato all’accoglienza-diagnosi e trattamento delle donne vittime di violenza sessuale, condiviso fra ospedale e l’Ausl di Modena, che prevede la centralizzazione al Policlinico di tutti i casi di violenza sessuale gestititi dalle strutture sanitarie pubbliche della provincia. Nel periodo dal 1° febbraio al 31 dicembre 2015, 19 casi di violenza sessuale (nove relativi a donne con cittadinanza straniera); circa la metà (9 unità) delle vittime ha meno di 25 anni. A sostegno delle donne maltrattate è attiva in provincia di Modena una rete che coinvolge gli ospedali, le Forze dell’Ordine, l’Ausl, i servizi sociosanitari dei comuni, gli Sportelli Antiviolenza e i centri, l’Associazione Donne e Giustizia di Modena, cioè tutti i soggetti che a vario titolo possono sostenere le donne. La nota positiva è che, nel corso degli anni, è aumentata la consapevolezza grazie al lavoro di prevenzione ed educazione per far prevalere la cultura del rispetto e reciproco riconoscimento tra uomini e donne. E’ proprio dalle parole che anche le donne di Carpi vogliono ripartire per diffondere la cultura del rispetto: il Centro Antiviolenza Vivere Donna onlus e le associazioni femminili di Carpi, venerdì 25 novembre, presso l’Auditorium San Rocco (via S. Rocco 1), hanno promosso il convegno Te lo dico con le parole per ragionare e trovare metodi di contrasto alla trasmissione degli stereotipi maschili e femminili (www.viveredonna.org).
Sara Gelli