“L’Amministrazione da sola non ce la fa più”

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“Come è possibile che la tariffa della mensa sia aumentata di due euro al giorno?” è la domanda che si è posto il papà di un ragazzo disabile di fronte al bollettino che annuncia l’incremento a partire dal mese di novembre. Il suo ragazzo frequenta ogni giorno, dal lunedì al venerdì, l’Atelier ManoLibera, il laboratorio socio-occupazionale gestito dalla Coop Sociale Nazareno e si ferma per il pranzo che è fornito dalla medesima cooperativa. Il laboratorio è stato assegnato al Nazareno su gara d’appalto tre anni fa, ed è ormai prossima alla scadenza.
“Non si tratta di un aumento della mensa – chiarisce Sabrina Tellini, dell’Ufficio competente dell’Unione delle Terre d’Argine – perché la tariffa non si riferisce esclusivamente al consumo del pasto. In base al nuovo Regolamento approvato lo scorso 27 luglio è entrato in vigore il sistema compartecipativo che prevede un contributo della famiglia al servizio complessivamente inteso, sinora interamente a carico delle casse pubbliche”.
Nel resto dei comuni della Provincia di Modena si è già proceduto da molto tempo e l’Unione delle Terre d’Argine ha tenuto  botta finché ha potuto ma si tratta di servizi il cui costo non è più sostenibile da parte dell’Amministrazione “soprattutto se si intende continuare a investire per garantire a tutti i ragazzi disabili la possibilità di accedervi e per creare nuove opportunità e strutture. Quando, per esempio, nel 2017 andrà in scadenza l’appalto con l’atelier ManoLibera che oggi accoglie 32 persone, sarà necessario prevedere una disponibilità di posti superiore di almeno il 20% per accogliere nuovi utenti”.
Sono previste tre tipologie di frequenza al servizio e tre diversi contributi per le famiglie: dalle 8.30 alle 12.30 senza il pranzo (5 euro al giorno), fino alle 14,30 con il pasto compreso (7 euro); fino alle 16.30 (9 euro). “La tariffa da oggi esprime una compartecipazione al servizio erogato dall’amministrazione pubblica, che per ogni utente a tempo pieno mette in conto una spesa complessiva di 1.290 euro al mese, a cui la famiglia contribuisce col versamento di quei 9 euro al giorno, cioè 180 euro al mese, l’Unione delle Terre d’Argine con lo stanziamento di 336 euro e il Servizio Sanitario Nazionale per i restanti 774 euro.
Resta a parte il servizio di trasporto per il quale l’Unione delle Terre d’Argine ha chiesto alla cooperativa di  predisporre un mezzo e che la famiglia può richiedere: anche in questo caso il costo di 60 euro mensili comprensivi di andata e ritorno è solo ciò che è a carico delle famiglie, mentre il costo a carico del pubblico, ovvero dei servizi socio-sanitari è di 18,84 euro al giorno per ogni utente che fa andata e ritorno.
“E’ possibile ottenere le riduzioni previste presentando l’Isee socio sanitario, cioè l’attestazione della situazione economica della persona che richiede l’accesso alle prestazioni: oltre alla certificazione del reddito si allega lo stato del patrimonio al 1° gennaio 2016. Non basta in questo caso la dichiarazione sostitutiva di certificazione perché in base al DPR 445 del 2000, l’autocertificazione riguarda esclusivamente requisiti personali come la residenza, la cittadinanza, lo stato civile, lo stato di famiglia…”.
Prima di approvare in Consiglio il regolamento, il direttivo d’area dei servizi sociali dell’Unione terre d’Argine ha condiviso la proposta con le associazioni dei familiari con disabilità, e  con i sindacati.
Sara Gelli

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