La filosofia scende in Piazza

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''Ogni anno dobbiamo identificare quei 4/5 fili rossi legati al tema per mapparne il terreno e riuscire a dissodarlo per farvi nascere i problemi'', spiega Michelina Borsari, direttore del Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo il cui tema quest'anno è l'agonismo. In programma quindi, da venerdi 16 a domenica 18 settembre, oltre 200 appuntamenti, con più di 50 lezioni magistrali che ne sono il punto di forza, quello che raccoglie nelle piazze migliaia di persone e soprattutto tanti giovani, che vengono spesso da lontano e magari con le scuole, pronti a prendere appunti nonostante la difficoltà degli assunti. Tra i fili rossi della manifestazione, retta da un comitato scientifico presieduto da Remo Bodei ecco, eccone allora alcuni particolari, come quello astrofisico in cui il pòlemos (la fida, lo scontro, il confronto) si traduce nelle collisioni cosmiche, come la fusione di due buchi neri, capaci di generare increspature nello spazio tempo, lasciando come tracce le ''onde  gravitazionali'' verificate proprio quest'anno: a parlarne saranno Paola Puppo e Fulvio Ricci dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Quello biologico legato alla lotta per la vita con Telmo Pievani a insistere sul carattere casuale e contingente della selezione, poi ci saranno  Enrico Alleva e Vittorio Gallese, uno degli scopritori dei neuroni a specchio. Non mancherà poi ovviamente l’agone politico e Roberto Esposito che analizzerà le conseguenze del conflitto sulla crisi di identità dell'Europa, e poi interventi di Roberta De Monticelli.  Lo stesso Bodei sottolineerà i conflitti che oppongono il sé a se stesso per superare i propri limiti morali e intellettuali e Massimo Cacciari indagherà la filosofia costitutivamente dialettica, argomentando infatti sempre nel più rischioso dei rapporti, quello dialogico. Il nostro tempo rivela una dimensione agonale e competitiva che sembra pervadere non solo gli ambiti della vita collettiva, ma anche le forme di vita dei singoli, dando inediti significati all'intuizione filosofica originaria che vede nel polemos, nella contraddizione e nella contesa, la genesi di tutte le cose. Il lavoro dell'edizione fornirà riflessioni per riformulare la tensione tra competizione e collaborazione, indagando tanto le valenze della concorrenza economica, quanto il valore positivo che il conflitto può rivestire nella vita delle democrazie. Darà inoltre rilievo alla “gara" per eccellenza, discutendo i significati antropologici e culturali dello sport. Ognuno di questi filoni troverà autori che li svilupperanno diversamente affrontando la concorrenza nella società e nelle finanze d'oggi Baumann, Zamagni, Rampini, Marzano…), la Polis e il conflitto democratico (Zagrebelsky, Benasayag, Rodotà, Galli….), la gara e l'emulazione tra antropologia, sociologia, sport e gioco (Cantarella, Sloterdijk, Natoli, Bianchi, Rovatti, Gumbrecht…), sentimenti e passioni agoniche, dal vissuto del fallimento alla vittoria o la gelosia (Galimberti, Recalcati, Augè, Vegetti Finzi…). Tutti fili rossi sui quali convergono anche gli altri 150 appuntamenti artistici, con al centro la rottura delle avanguardie col passato, ricostruendo, grazie alle cronache d'epoca, la serata futurista del 2 giugno 1913 proprio a Modena, in cui Marinetti presentò lo scoppiatore, primo degli intonarumori di Luigi Russolo, molti dei quali sono stati ricostruiti da Pietro Verardo e, oltre a essere esposti, saranno utilizzati in una serata concerto. Molte sono poi le mostre fotografiche a tema, come Immagini del peccato dal Medioevo al Rinascimento sulla figura del diavolo tentatore, o I migliori album della nostra vita delle figurine sportive Panini. A tutto questo si aggiunge quello che Tullio Gregory, curatore dei menù filosofici nei ristoranti cittadini, chiama Il regno di Gaster dove vive la storica contesa tra arrosti e bolliti, i primi fati da servitori per i nobili, i secondi lasciati sul camino dal popola andando a lavorare.

 

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