“Il mio segno nella musica”

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SelfieSound è una mia creatura. Un modo per cercare di lasciare un segno, un’impronta nel mondo della musica, la mia passione più grande. La compagna di una vita”. A parlare è il trombettista carpigiano Enrico Guastalla. Per l’apprezzato musicista, ex Ladri di Biciclette, infatti, “la musica è tutto. Sono cresciuto a pane e Buscaglione – sorride – nella mia vita c’è sempre spazio per lei”. Nato con la musica classica, Enrico ama spaziare, giocare con le note: “funk, disco, rhythm and blues, swing… ogni genere rappresenta una nuova sfida da affrontare. A me piace suonare e sperimentarmi. Sempre”. Soprattutto ora, che la musica non è più un mestiere ma una passione, la più amata. E per il bene della musica – e dei musicisti – Enrico ha avuto un’idea dal sapore decisamente geniale. Tra le sue mani ha infatti preso vita il SelfieSound, un nuovo modo di percepire la musica per potersi “ascoltare mentre si suona”, spiega Guastalla. “Ogni volta che suonavo mi rendevo conto di quanto fosse difficile sentire la voce della mia tromba. Alla fine di ogni concerto mi ritrovavo spossato, stanchissimo a causa dello sforzo profuso ed è stato lì che una domanda ha iniziato a solleticare la mia mente: come potevo migliorare la mia performance, sentendo distintamente il mio strumento?”. Dopo oltre un anno di sperimentazione “sul campo”, Enrico è riuscito a creare un sistema perfetto per trombe, tromboni, bassotuba e per la maggior parte degli ottoni: “ogni volta che suonavo ne approfittavo per affinare il mio riflettore di suono, per tararlo e raddrizzare il tiro. Oggi SelfieSound, convalidato da un ingegnere, è un marchio e un sistema brevettato e registrato, e grazie a lui, i musicisti possono finalmente godere appieno del suono del proprio strumento. Della bellezza della musica. Non alterando né falsando in alcun modo il suono, ciò che loro ascoltano corrisponde esattamente a ciò che sente il pubblico. Ne sono davvero orgoglioso”, sottolinea l’ideatore. L’idea innovativa, rivoluzionaria (SelfieSound si pone sopra la campana dello strumento) ha immediatamente conquistato il cuore –  e le orecchie – di numerosi musicisti. “Il primo a cui l’ho proposto è stato il grande Roy Paci: dopo averlo provato, lo ha voluto per tutti i fiati che lo accompagnano. Dopo di lui lo hanno sperimentato Fabrizio Bosso, Paolo Fresu e Andrea Tofanelli: sono rimasti letteralmente senza fiato, in senso positivo però…” ride Enrico. Entusiasti anche il solista di fama internazionale Marco Pierobon e Fabiano Maniero, prima tromba del teatro La Fenice di Venezia: “Marco mi ha confidato di utilizzare SelfieSound come strumento didattico quando studia per poter sentire gli errori e correggerli immediatamente, mentre Maniero mi ha riferito di non poterne più fare a meno”. L’idea, fortemente innovativa, è riuscita a conquistarsi uno spazio anche sull’ambita piattaforma internazionale Kickstarter, sito web di crowdfunding per progetti creativi: “sempre a caccia di novità, la piattaforma accetta soltanto 6 – 7 progetti al mese ideati in ogni parte del mondo: essere presente su Kickstarter, nella sezione dedicata alle nuove tecnologie (nella quale gli italiani sono pressoché inesistenti) è per me un grandissimo onore”. Il video realizzato per presentare SelfieSound su Kickstarter è stato girato da Luca Fabbri e Gabriele Al-Khrisha dello studio  carpigiano Black Whale: “dei ragazzi straordinari che hanno saputo interpretare al meglio lo spirito che mi ha guidato in questa ricerca, ovvero rendere un servizio alla musica e a tutti i miei colleghi musicisti”. Chi volesse saperne di più può consultare la pagina Facebook dedicata al rivoluzionario accessorio “SelfieSound”.
Jessica Bianchi