Il mercato cittadino langue

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Due giorni di mercato, oltre 150 operatori il giovedì in Piazza Martiri e un ottantina circa, il sabato. Quasi tutte le categorie merceologiche presenti: dal fresco, all’abbigliamento, ai casalinghi… Tra le criticità espresse dagli ambulanti, nell’indagine condotta da ANVA-Confesercenti Modena – 130 circa i questionari distribuiti agli operatori del mercato di Carpi, 84 quelli consegnati compilati – emergono: il peggioramento del mercato nell’ultimo decennio, il calo di fatturato, l’incremento dell’abusivismo, la necessità di controlli e i troppi mercati domenicali e festivi definiti. “Un problema, questo, che incide sugli affari e va quindi regolamentato”.
Il parere espresso dagli ambulanti definisce una situazione per il mercato di Carpi, poco positiva. È quasi la totalità degli intervistati (95,2%) a parlare di peggioramento nell’ultimo decennio, a partire dalle vendite e quindi dai fatturati. Il periodo di difficoltà economiche e la ridotta capacità di spesa delle famiglie, hanno pesato fortemente e la ripresa anche in quest’ambito stenta a concretizzarsi. Nei tre anni compresi tra il 2013 e il 2015, gli affari sono risultati in calo per la maggioranza degli intervistati, col 26,3% che ha segnalato flessioni anche del 30% e oltre. E ben poco rosee sono anche le previsioni per il futuro delle attività imprenditoriali, dove oltre il 66% parla di un’ulteriore recrudescenza. Al peggioramento inoltre, avrebbero contribuito: l’abusivismo – cresciuto negli ultimi 5 anni per il 72% degli operatori – che influisce sull’attività dell’88,5% degli imprenditori intervistati; le affittanze dei posteggi che per quasi il 91% degli operatori monitorati ha significato un peggioramento della qualità dell’offerta merceologica del mercato, e la liberalizzazione delle tabelle merceologiche, bocciata dal 71%.
Attualmente la clientela dei mercati di Carpi è prevalentemente abituale. A indicarlo, il 44,4% degli intervistati, seguiti da un 42% che la definisce metà abituali e metà occasionali. Tutti però non mancano di far notare (sono il 90% in questo caso), come in prevalenza si tratti di consumatori o famiglie residenti in città o nei comuni limitrofi. Per aumentare i frequentatori e la qualità, occorre sicuramente pensare di migliorare l’attività del mercato, ed oltre alle questioni già citate relative a sicurezza, lotta all’abusivismo e regolamentazione dei mercati festivi, gli ambulanti indicano anche altre priorità. Tra queste: il reinserimento delle tabelle merceologiche visto favorevolmente da oltre il 71% degli intervistati; una maggior qualità della merce e dei prodotti, rispetto delle regole e incremento dei controlli (relativi a Durc, licenze, revisione mezzi), meno affittanze, chiusura domenicale dei centri commerciali, allacciamenti elettrici, aumento dei parcheggi e collocare in un’area apposita all’interno del mercato chi vende merce usata (sarebbe positivo per il 65%).