In 400 alla festa per la fine di Ramadan

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Pakistani, indiani, marocchini, tunisini, ghanesi, italiani: circa 400 – più del doppio dello scorso anno – le persone che hanno preso parte, domenica 10 luglio, alla festa promossa dalla Consulta per l’Integrazione dell’Unione delle Terre d’Argine presso il Centro sociale Graziosi in occasione della fine del mese di Ramadan.  Uomini, ma anche moltissime donne e bambini di ogni fede religiosa, perché nelle intenzioni della Consulta, come ha spiegato il presidente Ousmane Cisse, intervenuto insieme al sindaco di Carpi Alberto Bellelli, c’è proprio l’intento “di favorire la conoscenza reciproca, superando confini e pregiudizi”. Insieme al ricco pranzo, che ha visto protagoniste le pietanze tipiche dei paesi d’origine delle varie comunità che compongono il tessuto del territorio – dalla samosa pakistana ai baklava turchi, passando per il cous cous nordafricano – non sono mancate le danze dei ballerini indiani, le percussioni dei musicisti pakistani e, per dare spazio anche all’Italia, alcuni classici della musica pop interpretati da talentuosi giovani musicisti.  Maurizio Maio ha portato poi i saluti del vescovo Francesco Cavina e quelli delle comunità ebraiche di Modena e Reggio Emilia, mentre Zhora Kharoufi ha illustrato il significato che il Ramadan ha per i fedeli musulmani, ovvero non soltanto quello dell’astinenza fine a se stessa, bensì della purificazione interiore da rancori e animosità. “Vedere questa sala gremita di così tante persone, colori, provenienze e fedi è bellissimo – ha dichiarato  Bellelli – qui si costruisce la vera integrazione. Questo è certamente il modo migliore per rispondere a quanti vorrebbero convincerci che le nostre differenze sono un problema anziché una fonte di reciproco arricchimento”.

 

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