L’ironman di casa nostra

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Una volontà incrollabile, di ferro, quella del carpigiano 37enne Gianni Savignano. L’ironman di casa nostra ha partecipato, il 5 giugno scorso, a Nizza, nel cuore della Costa Azzurra, alla dodicesima edizione di Ironman France 2016, gara simbolo del triathlon. 3,8 chilometri di nuoto, 180 di bicicletta e, ciliegina sulla torta, 42,195 chilometri di corsa: un’impresa durissima capace di mettere alla prova anche gli sportivi più navigati. “E’ stata la mia prima volta – sorride Gianni – ed è stata davvero un’esperienza straordinaria. Unica. Il mio desiderio più grande, dopo un periodo particolarmente difficile della mia vita, era quello di mettermi alla prova. Di misurare le mie forze e fare i conti con me stesso. Mi ero posto l’obiettivo di divertirmi e chiudere la gara in 14 ore, il risultato è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa: ho tagliato il traguardo dopo 11 ore, 55 minuti e 9 secondi”. Preparare un simile impegno, richiede duri e costanti allenamenti nelle tre specialità, nonchè una buona dose di forza mentale: “l’allenamento è stato estremamente impegnativo. Ho iniziato la preparazione nel settembre dello scorso anno, cercando di mettere in fila tutti gli impegni legati al mio lavoro e al mio mestiere di papà (separato) della mia piccola Vik. Praticando ciclismo da anni, ho allenato in modo particolare corsa e nuoto: sono arrivato a Nizza con 600 chilometri di corsa nelle gambe e oltre 100 chilometri di nuoto sulle spalle. Spesso, dopo essere uscito in bicicletta, tornavo a casa, indossavo le scarpette e mi mettevo a correre… è stato faticoso”, ammette Gianni. Anche trovare la giusta concentrazione non è facile “ma i consigli di alcuni amici sono stati davvero fondamentali. Il loro sostegno, unitamente alla vicinanza e all’incoraggiamento della mia famiglia, di Chiara e Vik sono stati preziosi”, prosegue il nostro ironman.  Dopo aver nuotato nelle ancor fredde acque del Mediterraneo, i triatleti si sono cimentati nell’impegnativa frazione della bici, avventurandosi in un percorso tortuoso, caratterizzato da impegnative salite e pericolose discese. I 43,195 chilometri di corsa si sono invece svolti sulla Promenade des Anglais, su un tratto di strada pianeggiante da ripetere quattro volte immersi fra due ali di folla che hanno atteso festanti anche l’ultimo dei classificati.  “La gente ti incoraggia, ti incita, ti sospinge quasi… tanto da non sentire la fatica poi, ovviamente, intorno al trentesimo chilometro mi si è accesa la spia della stanchezza, ma ce l’ho fatta. E’ davvero un’impresa che consiglio. Da rifare, magari con uno sponsor, considerati gli alti costi di iscrizione”, conclude Gianni Savignano.  Fra i 2.885 triatleti alla partenza, Gianni si è classificato 1.100esimo. Un risultato davvero spettacolare!

Jessica Bianchi

 

 

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