La mia vita in un ciak

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Non c’è solo l’inarrivabile Hollywood con le sue majors. Oggi, per chi ama il cinema, esistono molteplici possibilità di mettersi alle prova: film indipendenti, web series, fiction e molto altro ancora. E’ questo il mondo che sta imparando a conoscere la 23enne carpigiana Giulia Foroni da quando, un anno fa, è partita alla volta di Barcellona per studiare regia nella scuola Estudiodecine, lasciando il caldo nido familiare e la sicurezza di un lavoro in un’azienda tessile di Carpi. “I tre anni trascorsi in quella ditta sono stati davvero importanti per me. La prima esperienza professionale, positiva e in crescendo, e per un periodo ho pensato davvero che quello sarebbe stato il lavoro della mia vita. Poi  ho capito che avevo bisogno di qualcosa di più che vivere aspettando il fine settimana. Volevo superare altri limiti e alla mia età potevo ancora permettermelo.  Ho sempre avuto la passione per il cinema, frenata dalla paura che fosse una carriera troppo difficile da percorrere, fino a quando un giorno ho deciso di tentare e partire. Ora sono in procinto di terminare il primo anno dell’accademia e col senno di poi ringrazio me stessa di aver preso quella decisione”.

Come sei giunta alla scelta della scuola?

“La ricerca è stata lunga e travagliata. In Italia tutte le accademie del settore avevano già chiuso le iscrizioni ed erano comunque molto care rispetto alla media europea. Tramite ricerche in Rete ho trovato varie scuole spagnole e il cerchio si è chiuso su questa: come rapporto qualità prezzo era l’unica alla mia portata. La formazione nel mondo dell’audiovisivo è molto costosa”.

Come si svolge la tua vita lì? 

“Qui seguo classi di fotografia, montaggio, produzione, sceneggiatura e ovviamente regia.  I professori sono quasi tutti professionisti del settore e, dove possibile, non mancano di coinvolgerci in veri e propri progetti, permettendoci di partecipare attivamente a set e riprese di vario tipo. In aggiunta a questo ovviamente rimane la carriera scolastica, che nel caso di noi studenti di regia viene valutata mensilmente attraverso la consegna di cortometraggi creati sotto indicazioni specifiche a seconda del tema studiato.  A tal scopo la scuola mette a disposizione tutto il materiale necessario e l’aspetto più bello è lavorare con gli altri studenti aiutandosi l’un l’altro e creando una vera e propria equipe. Cerchiamo noi gli attori professionisti per tutti i nostri progetti, e impariamo a trattare e lavorare con loro nel miglior modo possibile.  Sono contenta tutte le mattine di andare a studiare qualcosa che amo e mi appassiona, e ho smesso di aspettare il weekend. Ho iniziato ad attendere il lunedì”.

Cosa ti ha conquistato maggiormente di questa esperienza finora?

“Indubbiamente la realizzazione del mio primo cortometraggio. E’ stato un lavoro di gruppo in cui, con mia grande gioia e sorpresa, sono stata scelta come regista. Il progetto ha occupato quasi un mese di tempo tra realizzazione e riprese, e in questo momento è in fase di post-produzione. L’idea, una volta terminato, è di mandarlo a più festival e seguirne il percorso, sperando venga premiato o perlomeno notato da produttori e addetti del settore”.

Quali sono i tuoi progetti a breve termine e i tuoi sogni per l’avvenire?

“In questo momento sto valutando cosa fare a settembre: se continuare nella mia scuola o provarne un’altra, anche per ragioni economiche. Trascorrerò qui l’estate e sono alla ricerca di un lavoro stagionale per poter gestire le spese e l’affitto.  Nel frattempo continuerò a dirigere cortometraggi e a fare esperienza in più set.  Ottenere successo nel mondo del cinema sarebbe una soddisfazione in più, ma continuo a farlo soprattutto per me.  Mi sto costruendo un bagaglio di competenze in un settore che ha vari sbocchi professionali, non solo la classica Hollywood, e io ancora non li conosco tutti.  Sicuramente, mi piacerebbe continuare a viaggiare, a fare altre esperienze come questa e imparare l’inglese tanto bene quanto lo spagnolo.  Per il resto non ho la pretesa di prevedere adesso cosa farò o dove vivrò in futuro: ho imparato che i nostri obiettivi si evolvono costantemente e dipendono da troppe variabili. Io sarò felice di scoprirli giorno dopo giorno, senza alcuna preclusione”. 

Chiara Sorrentino

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