Il Rotary premia il Molino Verrini

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Novant’anni di attività per il Molino Verrini: iniziata nel 1927 dal fondatore Dante Verrini a Mandrio di Correggio col molino a palmenti, poi trasferita a Carpi dai figli Millo ed Enzo nel 1952 nella sede di via Tre Febbraio, dove tuttora esiste, e trasformata a molino a cilindri.

Con la gestione degli attuali titolari, Giovanni e Paolo Verrini, con l’utilizzo di nuove tecnologie e grazie a un moderno laboratorio per la selezione dei grani, l’attività ha consentito di raggiungere negli anni un elevato standard di qualità. 

L’impianto di via Tre Febbraio,  a sistema completamente pneumatico, col trasporto cioè dei prodotti attraverso l’aria, consente di macinare 240mila quintali di grano tenero l’anno con una lavorazione 24 ore su 24 e una produzione emiliana al 90 per cento col rimanente di produzione canadese per ottenere farine proteiche. 

Venti i dipendenti operanti nell’azienda e quindici le tipologie di farine prodotte per accontentare le esigenze della clientela sparsa in tutta Italia e in alcuni paesi europei. La farina può essere consegnata con i cinque automezzi cisterna attrezzati della ditta o con sacchi confezionati attraverso un sistema robotizzato.

Questa è la ‘fotografia’ della ditta Molino Verrini a cui è stato conferito, dal Rotary club carpigiano, il Premio Nicolò Biondo: destinato a operatori economici del territorio che si sono distinti nella loro azione imprenditoriale e rappresentano una testimonianza storica di attività, dando lustro al nostro territorio.

Il Premio è stato consegnato ai cugini Giovanni e Paolo Verrini dal presidente del Rotary Stefano Malagoli alla presenza dell’ospite d’onore monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi nonché  socio onorario del club carpigiano.

Nel corso della serata il presidente di Confindustria Modena, Valter Caiumi, ha poi tenuto una relazione sull’attività e lo sviluppo della Holding Cifin, di cui è presidente, che controlla il Gruppo Emmegi ed Elumatec, aziende leader nel settore della progettazione e produzione di tecnologie per la lavorazione dell’alluminio. Una holding che sviluppa un giro d’affari di 225 milioni di euro, con 1.200 dipendenti e che recentemente ha acquisito il controllo della ditta tedesca Tekna a riprova della solidità e dell’autorevolezza internazionale dell’impresa carpigiana.

Cesare Pradella

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