I cittadini di Novi dicono basta ai furti e alla microcriminalità. Da alcune settimane si è formalmente costituito ed è entrato in funzione il primo Gruppo di Controllo del vicinato organizzato dai residenti presso il Capoluogo. Bruno Lugli è coordinatore e referente del gruppo, che conta una ventina di famiglie che si tengono in contatto via mail e con i telefoni cellulari per segnalare movimenti sospetti nei dintorni. Il gruppo ha partecipato a diversi incontri di formazione con la Polizia Municipale delle Terre d’Argine e da qualche settimana sono stati installati nella zona di competenza – via Maxia e via Rossi – i cartelli che indicano come l’area sia sottoposta a Controllo del vicinato.
Dopo questa prima concreta azione, anche i cittadini di S.Antonio in Mercadello si sono riuniti nei giorni scorsi presso il Palarotary. Oltre 40 le persone presenti all’incontro con la Polizia municipale, desiderosi di costituire nuovi gruppo di controllo del vicinato, per ripristinare il senso di sicurezza contrastando furti e atti vandalici. Saranno quindi due i gruppi che si costituiranno nella frazione, facendo riferimento ai lori coordinatori: Sauro Benzi per via S.Antonio e centro del paese e a un secondo responsabile per la periferica via Mazzarana. L’auspicio è quello che diventino una sorta di deterrente per i malfattori, siano essi ladri, truffatori o vandali, che ora sapranno che la loro presenza non passerà inosservata e che ci sono occhi attenti che li stanno osservando.
Infine, per i cittadini di Rovereto, è previsto un incontro di approfondimento per mercoledì 20 aprile presso la Sala Civica De Andrè, anche in questo caso si definiranno i passaggi operativi per gettare basi concrete finalizzate alla creazione di un efficace rete di controllo sul territorio. “La collaborazione e la fiducia tra vicini di casa, soprattutto in comunità piccole come quelle del Comune di Novi – spiega l’assessore comunale alla Polizia Municipale, Dario Zenoni – sono fondamentali perché s’instauri un clima di sicurezza che possa essere percepito da tutti i residenti (anche da chi non partecipa al programma). Il senso di vicinanza, unito alla certezza che i vicini non resteranno chiusi in casa di fronte ad un’emergenza, trasmette un forte senso di appartenenza e rafforza i legami tra i membri della comunità. Il tutto senza ronde, atti eroici o pattugliamenti”.