“A Londra non hai scuse per non inseguire i tuoi sogni”

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Si sa, in Italia abbiamo una miriade di problemi: disoccupazione e precariato ai massimi storici, nepotismo dilagante, corruzione incontrollabile, pressione fiscale alle stelle. In questo quadro generale è davvero difficile per un giovane costruire il futuro per il quale ha tanto studiato, ma non si deve correre il rischio di nascondersi dietro queste facili giustificazioni per evitare di impegnarsi seriamente nel raggiungimento dei propri obiettivi, anche se per farlo fosse necessario spostarsi altrove.
“Ciò che più mi piace di questa nuova realtà – racconta la 23enne carpigiana Gaia Bonicelli che da febbraio si è stabilita a Londra – è che qui non hai scuse per non ottenere ciò che vuoi. In Italia si tende sempre a incolpare il sistema se non si è stati capaci di trovare il lavoro desiderato, ma è troppo comodo rassegnarsi a una vita che non è come ci aspettavamo.
Qui a Londra è diverso: essendoci più meritocrazia e maggiori opportunità, se fallisci è perché forse non hai le capacità che immaginavi di possedere oppure stai sbagliando qualcosa. Trovo che tutto ciò incoraggi a dare il meglio, rappresentando un’enorme sfida con se stessi”.
Dopo la laurea in Economia e Marketing Internazionale conseguita nel 2015 e la sua prima esperienza lavorativa di circa un anno presso un’azienda di moda carpigiana, Gaia ha deciso di continuare a specializzarsi nel suo settore di studio iscrivendosi a un corso di Fashion Marketing a Londra, per avere anche l’occasione di migliorare il suo inglese.
“Una volta arrivata qui mi sono subito resa conto della mia ignoranza a livello linguistico. Nonostante gli anni di studio a scuola, tutti i coetanei, o quasi, che ho conosciuto sinora hanno un livello molto superiore e conoscono diverse lingue. In Italia siamo ancora parecchio indietro sotto questo aspetto”.
Come ti trovi?
“Sono davvero felice di aver fatto questa scelta. La bellezza di questo tipo di esperienze è che quasi tutte le persone che incontri si trovano nella tua stessa situazione e ciò crea da subito una sinergia particolare. Frequento persone da poche settimane ma mi sembra di conoscerle da sempre, mi ritrovo a parlare con perfetti sconosciuti e tutto risulta così naturale… Per esempio, la terza sera che ero qui mi è capitato di chiacchierare tre ore con il mio coinquilino giapponese delle nostre rispettive idee sulla religione ed è stato speciale”.
Come si svolgono le tue giornate?
“Al mattino mi sveglio molto presto. La percezione della distanza in una metropoli cambia totalmente: prendo un autobus e la metropolitana per arrivare a scuola, impiegandoci circa un’ora, ma qui è normale. Una volta finite le lezioni se non ne ho altre al pomeriggio vago senza una meta precisa per la città, da sola o con amici: ogni luogo è interessante. Poi, per la prima volta nella mia vita, mi trovo a dover gestire da sola le faccende domestiche, ma anche questo è utile per crescere”.
Cosa ti piace di più della tua vita a Londra?
“Ciò che più apprezzo è il grande valore che si attribuisce alla cultura e alla sua diffusione: musei gratis tutti i giorni dell’anno, giornali distribuiti gratuitamente a ogni fermata della metropolitana, eventi, concerti, manifestazioni diverse organizzate quotidianamente in ogni angolo della città. Ci sono così tanti stimoli che è impossibile non rimanerne affascinati ed elettrizzati”.
Quali differenze hai riscontrato tra il sistema universitario italiano e quello inglese?
“E’ tutto diverso: dai professori agli ambienti, passando per le tecnologie utilizzate, i libri e anche i costi. All’estero accade questa strana cosa: lo stato ti paga se studi. Mi sembra quasi di vivere in un altro mondo”.
Il tuo futuro lo vedi in Italia o all’estero?
“Troppo presto per poterlo dire. Sarà dove troverò la possibilità di essere felice e soddisfatta di me stessa. Probabilmente è una visione utopistica e ancora non conosco così bene la realtà londinese per esprimere un giudizio obiettivo, ma penso che l’Italia, specialmente a un giovane di 20 anni, purtroppo non offra molte chances”.
Sogni e progetti?
“Mi piacerebbe lavorare nella moda, in particolare nel ramo del marketing, magari di un famoso brand, e vorrei avere la possibilità di viaggiare tanto per il mio lavoro. Sono consapevole che la strada è lunga e tortuosa, ma penso che le soddisfazioni, piccole o grandi che siano, prima o poi arrivano se ci si impegna davvero. Non è facile, ma sarebbe peggio convivere con il rimorso di non averci provato”.
Chiara Sorrentino

 

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