L’incanto della natura sotto casa

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E’ la Marzaiola, una piccola anatra di superficie, uno dei primi uccelli ad arrivare dal sud del Sahara nella palude dell’Oasi La Francesa di Fossoli. Potrebbe arrivare da un giorno all’altro. Insieme giungeranno molti altri limicoli come  le Pantane, le Pettegole, i Combattenti, i Corrieri e il nobile Cavaliere d’Italia, quest’ultimo nidificherà anche nella nostra Oasi con parecchie coppie.
Dopo un lunghissimo viaggio troveranno ad aspettarli, nella loro zona preferita, le coraggiose specie che hanno svernato nella nostra terra: i Germani reali, le Alzavole, i Mestoloni, le Oche, gli Aironi e gli Ibis sacro.
Anche altri passeriformi termineranno a breve la loro fatica, molti di questi torneranno dove sono nati. Nella palude arriveranno le Cannaiole, i Cannareccioni, i Migliarini e il maestoso Falco di Palude. Il nostro cielo nell’arco di un mese si ornerà delle tanto amate Rondini,  degli instancabili e gioiosi Rondoni, poi i Ballestrucci, i Beccamoschini, i Saltimpalo: tutti divoratori di migliaia di insetti nocivi.
Il bosco poi si animerà con la “colonna sonora” di Usignoli, Capinere e tanti altri cantori alati. Nel frattempo, piuttosto in anticipo a dir il vero, sono già arrivati alcuni Cardellini e Verzellini.  Si sono uniti a Cinciallegre, Cinciarelle, Codibugnoli, Codirossi e ai piccolissimi Regoli (il più piccino tra gli uccellini europei): insieme sono riusciti a superare la penuria di cibo dell’inverno.
Per  gli appassionati del Birdwatching questo periodo rappresenta il momento più favorevole per aspettare e ammirare da vicino questi incomparabili amici alati.
La primavera, in un luogo protetto e rispettato come quello dell’Oasi La Francesa, è poi affascinante osservare le prime coloratissime farfalle Vanesse, le sole in grado di superare da adulte l’inverno e volteggiare in cielo appena il tempo sarà propizio.
La stessa percezione di primavera la trasmettono i primi insetti impollinatori che cominceranno a ronzare intorno alle gemme del salicone. Sono i Bombi: grossi Imenotteri imparentati con le Api. Si tratta delle Regine, le sole che hanno superato l’inverno: a breve, e in solitudine, depositeranno le uova per dare origine alle nuove famiglie e solo nella prima covata le Regine nutriranno le figlie. Nella generazione seguente avverrà il contrario. Appena gli alberi del bosco cominciano a indossare le prime gemme e iniziano a colorarsi,  anche il sottobosco si sveglia lentamente e non passano inosservati i primi fiori spontanei: il giallo Favagello, la delicata ed effimera Veronica, il Tarassaco, le Viola mammola… insomma tutto si prepara per celebrare insieme la stagione più gradita dell’anno, la primavera.
In occasione dell’apertura, sabato 5 marzo, alle 14,30, i volontari dell’Associazione Panda Carpi che gestiscono l’Oasi, allestiranno al centro visite, una mostra fotografica dedicata alla multiforme  biodiversità dell’Oasi.
Al centro visite il pubblico troverà anche un acquario con le specie ittiche autoctone e, temperatura permettendo, anche dei formicai artificiali con formiche vere.
La ricca biodiversità di un ecosistema protetto è fonte inesauribile di bellezza ed equilibrio ambientale, tale da  generare nei visitatori grande interesse, curiosità e ammirazione del mondo che ci circonda.
Durante lo scorso anno oltre 1.300 bambini delle scuole di ogni ordine e grado e 2mila visitatori durante i fine settimana hanno fatto visita all’Oasi. Tutti i graditi ospiti sono stati accompagnati dalle Guide dell’oasi: volontari esperti e appassionati amanti della natura.
L’Oasi rimarrà aperta al pubblico fino alla seconda domenica di giugno, con i seguenti orari: sabato dalle 14,30 (15 ora legale) alle 18,30; domenica e festivi, al mattino dalle 9,30 alle 12,30, al pomeriggio dalle 14,30 (15 ora legale) alle 18,30. Durante gli altri giorni di apertura, l’Oasi è disponibile solo per scolaresche o gruppi organizzati, su prenotazione chiamando il numero 333.6747849.

 

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