“Mi ha colto di sorpresa e mi ha addolorato la notizia della chiusura della redazione modenese di Antenna 1, storica emittente televisiva della nostra Regione. Ma ancor più per la scomparsa dai teleschermi del logo che riporta alla mente la nascita e la lunga vita di Antenna 1”. A parlare è Rossano Bellelli, giornalista, uomo politico (ex consigliere regionale e dirigente nazionale della Dc), nonché uno dei fondatori dell’emittente televisiva Antenna 1, nel 1979, nella sede del Palazzo del Corso.
Come andò?
“Fui uno dei primi in Italia a occuparmi di emittenza privata: nel 1974 fondai Qui Telemodena insieme a soci come Renato Crotti, l’imprenditore Marazzi, l’editore Artioli e altri. Venne chiusa per una brutta sentenza della Corte Costituzionale. Nel 1979 altri industriali del settore dell’abbigliamento, dettero vita a Carpi Centro Tv e, dopo qualche mese, mi chiesero di acquistarla. Nacque allora vita a un’impresa formata da quattro soci: Uberto Mori di Modena, un rappresentante delle Ceramiche Ragno, don Giorgio Mussini di Sassuolo ed io. La sede fu portata a Modena e per un anno venne gestita da Mori negli studi di via Sallustio”.
Poi cosa successe?
“Dopo poco tempo Mori mi chiese di prendere in gestione diretta Antenna 1 e così ne divenni il direttore. Fu un periodo molto intenso, ricco di soddisfazioni e ascolti: presto divenne la prima emittente in Emilia Romagna con ascolti importanti che fecero incrementare il gettito pubblicitario. Entrammo anche nel circuito Euro Tv che forniva telefilm di grande successo come Love Boat e trasmetteva le partite di calcio di Milan e Inter e della Panini. Le notizie locali dei Tg erano molto seguite e l’emittente non aveva concorrenti. Da Reggio Emilia ci venne chiesto di realizzare una redazione locale avendo come sponsor il cardinal Ruini e imprenditori reggiani. Sull’onda di quel successo, fondammo anche un mensile, chiamandolo A1, con direttore Alberto Bernaroli: vendeva più di cinquemila copie e vi scrivevano, tra gli altri, i giornalisti modenesi Norberto Valentini, Candido Bonvicini, Nazario Boschini, un giovane Leo Turrini, Ferruccio Veronesi, Giorgio Giusti, Terenzio Ascari e Franco Focherini”.
Quali furono gli sviluppi successivi della televisione?
“Agli inizi degli Anni ’90 la famiglia Mori, cui avevo ceduto le mie quote, volle gestire direttamente Antenna 1 e quella decisione portò poi a una serie di cessioni dell’emittente, prima a un gruppo fiorentino, poi all’imprenditore bolognese Gazzoni Frascara e alla Curia bolognese. Da questi, negli ultimi anni, è passata al Gruppo Spallanzani di Reggio Emilia”.
Che ora, come noto, ha deciso di chiudere la redazione modenese mantenendo solo la sede di Bologna, utilizzando il logo E’ Tv”.
I motivi di questa decisione?
“Non li conosco appieno anche se immagino siano dovuti ai costi di gestione. D’altra parte l’equilibrio dei conti oggi, con la crisi economica, lo si può ottenere soltanto con una raccolta pubblicitaria ben organizzata e con uno sponsor che assicuri la copertura mancante. E’ necessario comunque che le Tv sul territorio siano più d’una, affinché vi sia una libera circolazione delle notizie e libertà di informazione”.
Cesare Pradella