Riannodando i fili

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Riannodando i fili… è il titolo del testo dedicato all’analisi sociologica della Casa contro la violenza alle Donne di Modena firmato dalla sociologa carpigiana Nadia Lodi all’interno del volume Le sfide della società italiana tra crisi strutturali e social innovation, che raccoglie i contributi presentati da sociologi e accademici in occasione del congresso della Società Italiana di Sociologia della Salute (SISS) il 29 maggio 2014 a Roma.
“La famiglia moderna è particolarmente predisposta a essere teatro di conflitti generazionali e di ruolo e diventa il luogo dove sfogare le tensioni accumulate sia al di fuori che in ambito domestico” scrive la dottoressa Lodi nella sua introduzione facendo riferimento poi alla “violenza assistita intra-familiare”, ricorrente nei casi che si presentano presso il Centro Antiviolenza e che si delinea quando i figli sono presenti nel momento in cui la madre viene insultata o picchiata, e al percorso sperimentale al maschile, attivato dall’Azienda Usl di Modena e che si configura come Centro di accompagnamento al cambiamento per uomini.
L’esperienza sul campo ha permesso a Nadia Lodi di verificare che le donne accolte dal Centro sono mosse “dal bisogno di informazioni utili al loro percorso e sostegno, dal desiderio di trovare una propria ridefinita identità, dal recupero della dignità perduta”. La presentazione di alcuni dati statistici consente all’autrice di tracciare un primo identikit dell’autore di violenza: “il maggior responsabile delle sofferenze delle donne, in tutti i periodi di tempo considerati, è il partner o l’ex partner, sia esso coniuge, convivente o fidanzato”.
Nelle conclusioni si precisa come la soluzione per arginare il fenomeno “non risieda unicamente nella repressione ma nella promozione e nella diffusione di una cultura dell’equità, parità, solidarietà e rispetto della differenza, a partire dalle scuole.
In relazione al tema del congresso, emergono dal lavoro della Lodi due aspetti rappresentati dall’utilizzo delle nuove tecnologie per la raccolta dati anche in ambito sociale e il coinvolgimento dell’uomo in percorsi formativi.
L’intero saggio, a cura di Alessandra Sannella e Franco Toniolo, affronta il tema dell’innovazione nella sanità e nel welfare, un processo inarrestabile che sta cambiando anche il modo di fruire i servizi. “Si tratta di capire – si legge nell’introduzione – come la sostanza dei diritti sia ancora esigibile in un periodo di forte e perdurante crisi. Appare quindi fuori luogo la vecchia diatriba sulla necessità di cambiare modello di Servizio Sanitario Nazionale, magari aprendo a logiche assicurative o privatistiche. La vera scommessa è affrontare le innovazioni di sistema (welfare mix, digital society) in un momento di lunga, strutturale crisi, senza venir meno ai diritti fondamentali di cittadinanza”.
S.G.

 

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