Carpi si colora di bianco

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Una botta di energia. Perché, tutto intorno, la realtà va sempre più a mille e non tutti ce la fanno a reggerne il ritmo. Un colpo in canna per accorciare le distanze, per essere al top. Vigili. Disinibiti. Senza pensare al domani. Alle conseguenze. Anche Carpi si colora sempre più di bianco: basta uscire la sera, frequentare i locali… per rendersi conto di quanto il consumo di cocaina sia diventato a dir poco sconcertante. Al dottor Massimo Bigarelli, direttore di struttura complessa Dipendenze patologiche dell’Area Nord, chiediamo:
in città è in aumento l’uso di sostanze stupefacenti?
“Da alcuni anni è in aumento l’uso di sostanze stupefacenti e il numero di utenti in carico al Sert: al momento seguiamo 250 tossicodipendenti e 100 alcolisti. Abbiamo notato un trend in crescita soprattutto per quanto riguarda il consumo di cocaina. L’accesso degli utenti che usano cocaina sovente non è spontaneo ma determinato da situazioni contingenti: dal ritiro della patente a famigliari che li invitano a rivolgersi a noi perché hanno registrato ammanchi di denaro in casa”.
A cosa è imputabile tale trend di crescita?
“L’uso di cocaina non è più elitario, bensì endemico e trasversale a tutte le classi sociali. Il suo costo, infatti, si è ridotto sul mercato nero e, di conseguenza, non è raro vedere studenti che riescono a procurarsela. Il fenomeno è legato certamente alle narcomafie che vogliono imporre tale sostanza per aumentare il proprio business ma, allo stesso tempo, rilevo il tentativo crescente di evadere delle persone. Il loro desiderio di essere sempre più performanti attraverso il ricorso a sostanze chimiche. Così come la volontà di sballare, evitando di affrontare in modo concreto problemi legati al proprio vissuto personale. Importante poi sottolineare che, dietro al consumo di coca, non ci sono necessariamente disturbi psicopatologici o psichiatrici, al contrario persone normalissime”.
Quali sono i rischi legati all’utilizzo di cocaina?
“Il consumo di cocaina comporta un grosso rischio di tipo cardiologico in quanto fa aumentare la pressione arteriosa e il battito cardiaco. Esistono morti acute da cocaina: persone che hanno una predisposizione a livello coronarico o anche giovani arrivano alla fine dei loro giorni sotto l’effetto di questa sostanza. Sulla guida la coca può avere conseguenze gravissime poiché porta a sottovalutare la rischiosità dei propri comportamenti. Dà poi grande dipendenza: l’uso di cocaina non si può controllare, se uno ne ha due, tre… cinque grammi, tende a tirarli tutti. La coca dà una grande compulsione sul piano mentale e può portare alla rovina – anche economica – delle persone”.
Qual è mediamente l’età del battesimo a queste sostanze?
“Tutte le ricerche indicano come il consumo di sostanze stupefacenti sia ormai precocissimo. L’approccio alla cannabis, ad esempio, molto spesso parte già dal ciclo delle medie inferiori. La normale evoluzione vede il passaggio dalle canne a sostanze più impegnative, naturalmente non è detto che ciò avvenga: molti consumatori abituali di cannabis si fermano lì”.
L’alcol dilaga anche tra i più giovani e in Pronto Soccorso non sono mancati casi di minori in coma etilico…
“Confermo. Per i minori non si tratta di dipendenza alcolica, al contrario sono persone che bevono ogni tanto ma in modo estremamente rischioso per la loro salute, tanto da stravolgersi. Nel trattare questi casi occorre fare rete col Servizio per l’adolescenza e la Neuropsichiatria infantile perché questi ragazzi non si configurano come tossicomani veri e propri e quindi vanno affrontati anche rispetto a dinamiche psicologiche, relazionali e famigliari”.
Quanto è importante la prevenzione?
“La prevenzione è fondamentale e va fatta costantemente e in rete con le istituzioni, le scuole e il tessuto associativo del territorio. Da anni a Carpi abbiamo adottato la modalità peer education all’interno degli istituti scolastici: andiamo cioè a formare oltre ai docenti anche dei ragazzi rispetto ad alcune competenze su alcol e droghe: veicoleranno tali messaggi al gruppo dei pari. Un approccio efficace che, secondo la letteratura scientifica, è in grado di ridurre l’uso di sostanze fino al 20%”.
E’ in aumento il fenomeno della doppia diagnosi, cioè la concomitanza tra un disturbo psichiatrico e l’abuso di sostanze. Qual è il legame tra psicopatologia e dipendenze?
“Insieme al Centro di salute mentale, con cui abbiamo un ottimo rapporto, seguiamo una trentina di persone con doppia diagnosi. Vi sono casi di persone che soffrono di forme depressive o di disturbi della personalità che iniziano a bere o a ricorrere a sostanze stupefacenti per funzionare meglio, per così dire… Si registrano però anche alcuni casi di psicosi, ovvero sindromi schizofreniche gravi, nate in seguito all’uso di droghe: alcune persone hanno infatti una suscettibilità personale e, di conseguenza, anche un uso sporadico o raro di cannabis può determinare allucinazioni. Anche questi sono fenomeni da tenere monitorati”.
Jessica Bianchi

 

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