Diesel Euro 3 fermi 5 giorni su 7 a Carpi

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Chissà perché ogni estate scoppia una bomba. Lanciata ad hoc proprio quando l’opinione pubblica è distratta dal caldo torrido e dai preparativi per le vacanze. Quest’anno a scagliare la patata bollente è stata la Regione, la quale ha annunciato che, a partire dal mese di ottobre, il nuovo Pair, Piano Aria Integrato Regionale, rivoluzionerà la mobilità delle nostre città. A restare ferme, 5 giorni su 7, oltre alle solite Euro 1 ed Euro 2, saranno anche i diesel Euro 3. L’alternativa? L’acquisto di un’auto nuova fiammante o, considerate le tasche sempre più impoverite dei carpigiani e non solo, l’utilizzo dei mezzi pubblici o il ricorso alla pool car. Il Piano, teso a risanare la qualità dell’aria, sta creando numerosi mal di pancia, poiché non prevede alcun incentivo finanziario per i Comuni affinché rinnovino il parco mezzi pubblici e nessun fondo teso a sostenere i privati qualora volessero cambiare – o convertire – il proprio veicolo considerato eccessivamente inquinante e, in quanto tale, reso pressoché inutilizzabile sulle strade cittadine. A storcere il naso è stato, per primo, l’assessore all’Ambente del Comune di Modena, Giulio Guerzoni, il quale ha inviato una lettera in Regione. “Sentiamo la necessità di un forte investimento regionale sul trasporto pubblico, sulle infrastrutture della ciclabilità, sugli incentivi per le conversioni dei veicoli a gpl/metano e sui progetti di mobilità elettrica. Solo con questi elementi in campo, e in sinergia con i Comuni, è possibile immaginare uno scatto in avanti per migliorare la qualità dell’aria”. Della stessa opinione anche Simone Tosi, responsabile Ambiente della Segreteria provinciale del Partito democratico di Modena, nonché assessore all’Ambiente del Comune di Carpi: “sotto il profilo della qualità dell’aria, il bacino padano risulta ancora una delle regioni più inquinate del mondo. Non può dunque che essere valutata positivamente la volontà della Regione di mettere in campo un Piano che miri a incidere su tutte le attuali fonti di emissione inquinati (traffico, riscaldamento, industria e agricoltura) con il chiaro intento di tutelare la salute dei propri cittadini. Tuttavia non sfuggono gli aspetti problematici di un Piano così ambizioso e articolato, per questo come Partito democratico condividiamo il contenuto della lettera inviata dall’assessore Guerzoni, alla Regione. Lettera nella quale si chiede di approntare un adeguato sistema di incentivi che possa sostenere il necessario aggiornamento del parco veicoli, sia privato che pubblico, così da evitare che il provvedimento incida eccessivamente su categorie già in difficoltà a causa dell’attuale momento economico”. Con le auto ferme, l’unica alternativa è prendere Arianna che, a differenza di altri comuni, vedi Modena, ha un basso impatto ambientale, poiché, come sottolinea il mobility manager del Comune, Paolo Gualdi, “le linee urbane di Carpi sono percorse da otto autobus, di cui due a gas metano e i restanti appartenenti alla categoria Euro 5”. Ma l’autobus è davvero un’alternativa praticabile in città? Nel 2014 i passeggeri sono stati 229.322, con un incremento di 7.383 rispetto al 2013 (+ 3,3%). Pochini. Dopo vari ritocchi, oggi le linee – Gialla, Verde, Rossa e Blu – hanno tutte lo stesso chilometraggio e la medesima durata di percorrenza, per ribadire il concetto di ‘rendez vous’ che rimane il perno del sistema e consente, attraverso una rete di percorsi lunga 35 km, di servire il centro abitato. Restano le solite note dolenti: la zona industriale poco servita e una frequenza di passaggio dei mezzi a dir poco insostenibile (ben 30 minuti).
Jessica Bianchi
 

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