Insieme per ricordare Borsellino

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“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”: con queste parole Paolo Borsellino usava rimarcare con forza come, per sconfiggere il cancro di Cosa Nostra, non bastasse la repressione della polizia o la sanzione della giustizia, ma fosse prima di tutto necessario un movimento culturale e di educazione che partisse dalle giovani generazioni. E, probabilmente, sarebbe stato contento il giudice di vedere che a ricordare lui e i cinque agenti della scorta – tra cui Emanuela Loi, la prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio – uccisi nell’agguato di via D’Amelio il 19 luglio del 1992, sabato scorso a Carpi, i giovani non mancavano. Organizzata dall’Associazione culturale Il Mostardino, insieme a Web Radio 5.9 e all’associazione La Caramella Buona presso il murale a lui dedicato nel Piazzale della Meridiana, la commemorazione, semplice e priva di retorica, si è svolta mentre a Palermo infuriano le polemiche sulle presunte dichiarazioni di Crocetta rivolte all’indirizzo di Lucia Borsellino. A sottolineare l’esempio di una persona che ha scelto di fare il proprio dovere sino in fondo, anche la presidente di Cna-Fita Cinzia Franchini, impegnata da anni nella denuncia delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’autotrasporto e, per questo, vittima di ripetute minacce: “non possiamo permetterci di pensare che la lotta alle mafie debba essere delegata agli eroi, a personaggi straordinari come Giovanni Falcone e Borsellino – ha dichiarato – ma dev’essere il quotidiano compito di ogni cittadino comune. Per quel che riguarda i nostri territori, abbiamo pensato per troppo tempo di essere immuni al fenomeno del radicamento, salvo poi accorgerci, in ritardo, come testimonia anche lo scalpore dell’indagine Aemilia, che il male è qui, non alle porte ma già dentro le nostre case. A deporre un mazzo di fiori sotto l’immagine del giudice e degli agenti, l’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Carpi, Milena Saina. Durante la cerimonia, e prima di osservare un minuto di silenzio, è stato anche ricordato il campo di volontariato e impegno civile promosso, tra gli altri, dal Presidio di Libera dedicato a Peppe Tizian: 20 giovani si recheranno nel mese di agosto nel quartiere napoletano di Scampia. A prendere la parola anche Roberto Mirabile, presidente della Onlus La Carmella Buona, impegnata per il contrasto alla pedofilia: “il sacrificio di Paolo Borsellino deve rappresentare un esempio per tutti noi e un richiamo al nostro senso civico. Le mafie sanguinano e soffrono laddove si toglie loro la linfa vitale, il denaro e le proprietà illecitamente guadagnati. Purtroppo dobbiamo amaramente constatare come moltissimi di questi beni restino poi abbandonati a se stessi, senza che la comunità possa riutilizzarli e trarne giovamento. Questo è un atteggiamento che lo Stato non può più permettersi, se vuole onorare la memoria di chi ha dato la vita per la causa della giustizia”.
Marcello Marchesini