A tavola insieme

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Si terrà domenica 19 luglio, a partire dalle  13 presso il Centro sociale Guerzoni di via Genova a Carpi il pranzo multietnico A tavola insieme, secondo appuntamento del calendario di iniziative estive promosse dalla Consulta per l’Integrazione dei Cittadini stranieri dell’Unione delle Terre d’Argine al fine di promuovere il dialogo tra le varie comunità straniere che compongono il variegato tessuto multietnico del territorio e i cittadini italiani.
Samosa, una pasta sfoglia ripiena di verdura tipica del Pakistan, le specialità turche Borek e Dolma, riso con spezie e verdure, Cuscus con pollo in agrodolce dal Marocco, il Jalebi, pastella fritta aromatizzata, altri dolci nordafricani e i prelibati Baklava turchi: questo il menù del pranzo che rappresenterà anche l’occasione per festeggiare, insieme alle comunità musulmane, la fine del mese di digiuno di Ramadam, ovvero lo Id Al-fitr, la seconda festività più importante dell’Islam, detta anche la ‘Festa minore’ (Id Al-saghir).
La partecipazione pranzo aperto a tutti, italiani e stranieri, credenti e non, sarà ad offerta libera e hanno già aderito oltre 150 persone Oltre alle prelibate pietanze dei paesi d’origine, la giornata sarà allietata da intrattenimenti musicali. 
Saranno presenti il Sindaco di Carpi e presidente dell’Unione Terre d’Argine Alberto Bellelli e l’assessore Milena Saina, oltre naturalmente all’esecutivo della Consulta guidato dal presidente Ousmane Cisse: “Per il mondo musulmano, la festa viene considerata come un giorno di solidarietà e perdono. Si scambiano regali e si compiono azioni di carità verso i bisognosi. In casa il cibo deve essere abbondante, proprio per offrire da mangiare a poveri e mendicanti, mentre i nemici si stringono la mano, ci si perdona l’un l’altro i torti e gli eccessi commessi durante l’anno. Un giorno in cui si accetta di perdonare i propri nemici e di essere da loro perdonati. La Consulta vorrebbe che la festa non fosse esclusivamente una ricorrenza privata da celebrare nell’intimità familiare e soltanto tra i musulmani, quanto un’occasione aperta a tutta la cittadinanza, un momento di pace, conoscenza e scambio reciproci. Per questo siamo molto lieti di poter affermare che questo desiderio è stato espresso innanzitutto dalle stesse comunità musulmane, e speriamo dunque che il loro invito sia accolto con curiosità e amicizia da tane persone, perché non si può dare autentica integrazione senza reciproca conoscenza”.

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