Forme Physique spegne 25 candeline

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Una grande festa di gala con importanti ospiti nel campo dell’abbigliamento: hanno scelto di festeggiare così Paola Zerbini e soci, insieme ad amici e colleghi, i 25 anni di attività di Forme Physique. E c’è più di un motivo di allegria per la ditta di abbigliamento carpigiana: costantemente in crescita, anche negli anni più neri della crisi, la creatura guidata da Paola Zerbini conta ora un organico di 16 persone, lei compresa, una stabile presenza sul mercato italiano ed estero (principalmente in Francia, ma  anche in Spagna e Belgio) e un futuro carico di ottimismo. Un bel salto in avanti da quando, nel 1990, Paola iniziò la sua avventura insieme alla sorella che si occupava dell’amministrazione e altre due persone. A chi le domanda la ricetta di questo successo, Paola risponde senza esitare: “possiamo vantare un buonissimo rapporto qualità-prezzo e tempi di consegna davvero rapidi, che rientrano nelle due settimane lavorative e addirittura in una sola settimana per quanto riguarda i riassortimenti per il pronto moda. Credo sia per questo che non abbiamo avvertito la crisi, se non molto marginalmente”. Ma non solo: Paola e la sua collega, la stilista Daniela Barbieri, viaggiano sempre moltissimo per restare aggiornate, poter innovare e proporre prodotti e soluzioni al passo coi tempi: “confrontarci con altre realtà ci aiuta a trovare idee per materiali, accessori e, più in generale, per il prodotto. Oltre ad appuntamenti consueti come per esempio quelli di Parigi e Londra, siamo da poco tornate dal Giappone”. Forme Physique oltre a offrire ai propri clienti una consulenza stilistica, ha compreso che un altro ingrediente indispensabile per restare sul mercato e crescere è l’organizzazione. “Siamo ben strutturati – prosegue Paola – con un ufficio per campionario, incettazione, logistica, smacchinatura e commerciale. Occorre inoltre essere attentissimi a gestire i costi, come per esempio quelli di trasporto, e limarli fin dove possibile”. Ma come lei stessa ammette, non basterebbero slanci creativi di sorta se non vi fossero la squadra e la coesione necessarie a dar gambe alle grandi idee. Per questo questa azienda somiglia più a una grande famiglia: “abbiamo un ottimo rapporto con i dipendenti, siamo attenti alle loro esigenze e loro mi hanno sempre sostenuta, anche durante il terremoto, quando qualcuno cercò di sollevare un polverone inesistente che poi scoppiò in una bolla di sapone. Sono davvero riconoscente, perché senza il loro amore per l’azienda, senza la loro dedizione e grandissima disponibilità, non saremmo andati da nessuna parte. La forza di ogni gruppo sono le persone e a me è toccata la fortuna di circondarmi di collaboratori più unici che rari”.
Purtroppo l’esempio positivo di Forme Physique non è generalizzabile a tutte le aziende del distretto che in questi anni hanno perso terreno rispetto a territori maggiormente competitivi come Prato e il veronese. “Siamo penalizzati dai costi perché rispettiamo le regole – chiosa Paola Zerbini – ed è indubbio che servirebbero politiche nazionali in grado di sostenere maggiormente il settore. Sono però necessarie disponibilità al sacrificio e voglia di mettersi in gioco, doti che, in questo periodo, sono certamente meno comuni rispetto a qualche decennio fa. Ma noi non possiamo davvero lamentarci, la nostra serietà e dedizione sono sempre state premiate”.
Marcello Marchesini
 

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