In città è giunto, dallo scorso anno, un ospite davvero inatteso ma assai gradito. Si tratta del tarantolino: il più piccolo geco del Mediterraneo. Dalla pelle grigio-rosata e picchiettata di piccole macchie irregolari, questo simpatico animaletto notturno è uno straordinario insettivoro. A raccontarci il simpatico incontro e la successiva convivenza con questa piccola colonia di gechi è una carpigiana che vive in centro storico e preferisce non svelare il suo nome per tenere curiosi e malintenzionati lontani da questi schivi ospiti. “Lo scorso anno, a giugno, chiudendo gli scuri ho notato qualcosa che si muoveva ma non ci feci troppo caso. Dopo un paio di giorni, però, ho visto un animaletto sulla parete del bagno. Subito ho pensato fosse una lucertola poi, guardandolo meglio, con grande meraviglia, mi sono resa conto che era un geco. Un cucciolo probabilmente, considerata la testa grande rispetto al resto del corpo e gli occhietti vivaci. Con grande cautela l’ho raccolto e posto fuori dalla finestra”. Un incontro davvero inusuale dal momento che dei gechi, a Carpi, non se ne erano mai visti prima. “Convinta dell’eccezionalità di ciò che avevo visto mi sono ancor più stupita quando, alcuni giorni dopo, un vicino mi raccontò che il suo gatto aveva intercettato uno strano animale nell’orto. Un altro esemplare di geco era ancora lì, ridotto però in pessime condizioni. Per tentare di salvarsi dagli artigli del gatto, il tarantolino si era liberato della coda ma non era stato sufficiente”. Diffuso soprattuto nelle isole e in alcune zone costiere del litorale tirrenico questo simpatico animale è giunto sin qui, alla Corte dei Pio. “Sono arrivata a contarne fino a sei in contemporanea e mi è capitato persino di vederli saltare dal muro a un lampioncino per inseguire un insetto”. Ad aiutare questa nostra concittadina a tenere monitorata la colonia di gechi è Daniela Rustichelli, presidente della sezione carpigiana della Lipu: “per il secondo anno consecutivo questi insettivori sono ancora tra noi. E’ quindi probabile che il gruppo sia popolato dalla seconda generazione. E’ davvero una gioia avere in città questi utilissimi animali, in grado di catturare insetti sgraditi all’uomo, come le zanzare, ad esempio”. Un animale gradito insomma, di cui prendersi cura. Con rispetto e attenzione. L’invito quindi è quello di curiosare su tetti e muretti… chissà che, una sera di queste, non abbiate anche voi la fortuna di imbattervi in un grazioso tarantolino!
Jessica Bianchi