L’arte al servizio della solidarietà

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Compassione, lealtà, empatia e rispetto per l’altro. Questo e molto altro ancora è racchiuso nella parola Ubuntu. L’espressione  – che in lingua Bantu, indica “benevolenza verso il prossimo” – esorta a sostenersi e ad aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti ma anche dei propri doveri, partendo dal prossimo e arrivando all’umanità intera, spinti da un desiderio di pace. Ed è proprio per manifestare il proprio amore verso il prossimo e tentare di promuovere una maggiore sensibilità  che la compagnia amatoriale H.O.T. Minds di Sassuolo, nata nel 2011, ha deciso di dar forma allo spettacolo Ubuntu – I am because we are, musical liberamente ispirato al film The Lion King. L’avventura di Simba è solo apparentemente una favola per bambini, in realtà affronta temi universali, quali la lotta per il potere, il tradimento, il coraggio, la forza dell’amore e la scoperta di sé.  L’incontro con i volontari del gruppo di Medici Senza Frontiere di Bologna è stato folgorante per gli attori della compagnia sassolese, i quali hanno deciso di sostenere il progetto #Milionidipassi. “Uno strumento – spiegano gli attori – per accendere i riflettori sulla sofferenza e i bisogni delle popolazioni in fuga; sul coraggio e la determinazione di chi porta loro il soccorso e le cure mediche di cui hanno bisogno; sulle responsabilità e i doveri di governi e soggetti privati che dovrebbero garantire loro l’assistenza e la protezione a cui hanno diritto. Ma soprattutto, la campagna di Medici senza Frontiere è un appello alla mobilitazione delle nostre coscienze, perché solo riconoscendo i volti e le storie che si nascondono dietro ai passi di chi è costretto alla fuga è possibile restituire loro la dignità, l’assistenza e la protezione che meritano”.
Ubuntu, grazie alla preziosa collaborazione del Comitato Festa del Patrono di Carpi, andrà in scena nella prestigiosa cornice del Teatro Comunale di Carpi, il 17 maggio, alle 21. Il ricavato dalla serata sarà devoluto ai progetti di Medici Senza Frontiere. Il pubblico avrà inoltre la possibilità, prima e dopo lo spettacolo, di essere informato circa “l’emergenza profughi” e la conseguente mattanza che si sta consumando da mesi nel Mediterraneo grazie alla presenza e disponibilità degli operatori di Medici Senza Frontiere e dei volontari del gruppo di Bologna.