La Scuola dell’infanzia Bollitora in via Atene cambia nome e lo fa al termine di un percorso che ha coinvolto i bambini e le loro famiglie. La mia scuola è l’Agorà! è il progetto ideato dagli insegnanti Giulia Clemente, Riccardo Setti, Omayra Prampolini, Chiara Anderlini, Vittoria Nascimbeni, Enrica Sala, Manuela Munari, Maura Marastoni, Rita Morellini, Maria Francesca Campanaro, Amalia Matarese che hanno intrapreso “un percorso di indagine con i bambini sul significato della parola agorà, piazza, attraverso occasioni di dialogo fra le idee, le domande, i saperi diversi di cui ogni individuo è portatore. L’Agorà – raccontano – è un luogo privilegiato di incontro-confronto e dialogo dove una comunità forma la sua identità, fonte di sentimenti di appartenenza, di solidarietà, di condivisione”.
Narrazioni, pensieri annotati sulle finestre, disegni e fotografie documentano la ricerca dei bambini sulla piazza, da loro ricostruita con un realistico plastico nel salone della scuola, come spazio non solo fisico ma anche relazionale e culturale. “Il percorso – raccontano gli insegnanti – ha previsto la raccolta di testimonianze di nonni, genitori, adulti “sapienti” e la ricerca di dati/informazioni presso le biblioteche Comunali di Carpi. Nella categoria degli adulti “sapienti” rientra il professor Pietro Marmiroli che ha incontrato i genitori lunedì 4 maggio nei locali della scuola per una lezione Magistrale dalle origini dell’Agorà fino alle piazze di Carpi.
“La scuola materna mi mancava” ha esordito Marmiroli che fra i presenti ha subito individuato numerosi suoi ex allievi. Il suo viaggio attraverso le immagini è iniziato dalla città greca di Atene e, attraverso alcune delle piazze più belle d’Italia, da Todi a Trieste, Lucca, Venezia, Roma, è approdato alle piazze di Carpi per alcune riflessioni che hanno rapito e incantato i genitori presenti.
Il professor Marmiroli incontrerà anche i bambini a cui racconterà la leggenda di Re Astolfo. “Non è mai troppo presto – ha concluso – per avviare i nostri bimbi all’amore del sapere e alla curiosità rispetto alla vita della piazza che è cultura, politica, religiosità”.
Sara Gelli